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Arezzo, 6 agosto 2025 – Si svolgerà dal 18 al 21 settembre nella Città del diario 1945-2025 Il ritorno della memoria, 41a edizione del Premio Pieve Saverio Tutino.
In un momento in cui il vivere civile, gli equilibri geopolitici e sociali vacillano nella pericolosa indifferenza di molti, l'Archivio dei diari, organizzatore del Premio, attraverso le numerose pubblicazioni editoriali, performance, racconti e progetti, il teatro, fino agli otto diari in concorso, punta sull'importanza di ricordare, sul passato come bussola per il futuro, sulla memoria come maestra di vita.
Se il titolo della manifestazione sottolinea il tempo della libertà riconquistata, forse non è un caso se il primo, in ordine cronologico, dei testi in concorso è una memoria del soldato Ricciardo Vaghetti da un fronte della Grande guerra, preludio al secondo conflitto.
Il dolore per la lontananza e l'incertezza del futuro dei primi anni Quaranta affiorano ugualmente nell'epistolario di Bernardina Casarin e Vittorio Binotto, alpino della Divisione Julia; nel diario del tenente del Genio Arnaldo Manni dal fronte della colonia italiana di Rodi; nella memoria del soldato Tito Zampa in fuga dall'isola di Kos, nel Mar Egeo, dopo l'armistizio.
Più tardi, negli anni della ricostruzione, assieme al desiderio di affermazione professionale e di perfezionamento accademico nei centri di eccellenza americani, si respira ancora la paura di nuovi conflitti nella corrispondenza affettuosamente pugnace dello scienziato, allora dottorando, Eduardo Renato Caianiello con sua moglie Carla Persico, tra Napoli e Stati Uniti; e l'ambizione a una vita più agiata, ancora negli Stati Uniti del dopoguerra, nella lunga memoria di Francesca Ingoglia.
Dallo Zaire degli anni '90 parte il fiume di lettere di Chiara Castellani, medico e missionaria laica, con i suoi amici, colleghi, familiari; mentre tra Roma e Venezia nelle tre decadi a cavallo del Duemila Debora Pietrarelli cerca di ricomporre in una memoria intensa le diverse fasi della sua vita e delle sue relazioni familiari.
L'opera giudicata vincitrice dalla Giuria nazionale sarà annunciata nella manifestazione conclusiva memorie in piazza condotta da Guido Barbieri e Monica D'Onofrio, letture di Mario Perrotta e Paola Roscioli, musiche dal vivo di Mario Arcari e Silvia Costanzo. La cerimonia sarà trasmessa in differita da Rai Radio3 il 23 settembre.
Riconoscimento alle personalità del panorama culturale che più si distinguono per il loro lavoro sulla memoria, il Premio Città del diario quest’anno sarà assegnato allo scrittore Antonio Scurati, l’autore del romanzo monumentale M, saldamente poggiato su una mole impressionante di documenti per raccontare la storia di Benito Mussolini, dalla conquista del potere fino alla morte; e il Tutino Giornalista, intitolato al fondatore dell’Archivio Diaristico, alla giornalista palestinese Rita Baroud, una delle rare voci che sono riuscite a raccontare in prima persona la fame e la distruzione di Gaza.
I diari che diventano libri saranno quest’anno Quando saremo di nuovo uomini. Storia della faccenda (il Mulino 2025), efficace testimonianza di Ettore Piccinini dai campi di detenzione tedeschi, menzione d’onore al Premio Pieve 2023, presentato dalla figlia Francesca con il direttore scientifico dell’Archivio Camillo Brezzi, Andrea Satta e Luciano Zani; Cominciammo così la nostra vita. Storia di una donna libera nella Milano del dopoguerra (Terre di mezzo, 2025) di Albertina Castellazzi, vincitrice del Premio Pieve 2024, e La storia sono loro. Un secolo di Toscana nei diari di dieci donne (Millepagine, La Repubblica, 2025) dei quali parleranno Guido Barbieri con Barbara Gabbrielli, Emanuela Lucchetti, Gianluca Monastra e Irene Rodica Rudin; l’editore Nicola Fano presenterà invece con Marcello Flores e Monica D’Onofrio Liberazione quotidiana (Succedeoggi Libri, 2025) di Nicola Maranesi e Pier Vittorio Buffa, che sarà presente all’incontro. Infine Camillo Brezzi incontrerà Lucio Levi Zagari e la Presidente Associazione delle istituzioni di cultura italiane Flavia Nardelli per Il cielo si colora di rosso (Forum Editrice, 2025) di Bianca Levi Zagari, memoria della fuga della sua famiglia dai bombardamenti del ’43.
Brani del testo di Levi Zagari saranno inoltre interpretati da Paola Roscioli nella prima delle performance Tra voci di carta allestite nell’Asilo Umberto I. Nei successivi appuntamenti Roscioli proporrà alcune pagine dagli scritti Ad alta voce di Antonina Azoti, vincitrice del Premio Pieve 2004 e Tutta la polvere del mondo in faccia di Paola Tellaroli, vincitrice del Premio Pieve 2023.
Diversi i racconti e progetti in calendario: Se queste parole potessero parlare, un’opera che verte sull’analisi simbolica del respiro come prima e ultima manifestazione della vita, dell’artista pugliese Francesco Petrone e a cura di Chiara Guidoni; e il percorso in divenire I muri parlano che permette l’accesso a contenuti audio e video legati alla memoria di Pieve e dei suoi abitanti attraverso un QRcode installato sulle mattonelle. Ideato da Diego Della Ragione, il percorso sarà anticipato da un primo appuntamento il 23 agosto, data simbolica della liberazione di Pieve, mentre l’incontro al Premio inaugurerà la manifestazione con Giacomo Benedetti, Silvana Baldini e Stefano Silvestri. Inoltre l’Asilo Umberto I dedicherà diversi spazi ai gruppi di lettura, e alle autrici e agli autori DiMMi, e, in anteprima per il pubblico del Premio, il podcast Genio e innovazione al femminile: voci di cambiamento dalla Toscana realizzato da Marco Stefanelli con una classe del Liceo “Piero della Francesca” di Arezzo.
DIMMI di storie migranti, progetto cardine dell’Archivio dei diari, avrà come sempre diversi protagonisti e appuntamenti. Il primo accoglierà i finalisti del 10° concorso DiMMi in un incontro con Elena Pianea, Khady Sene, Massimiliano Bruni, e con Maria Nadotti che dialogherà inoltre con Samah Jabr, Alba Marina Ospina Dominguez, Alessandro Triulzi, Gaia Colombo per la presentazione del volume Sono una voce | DiMMi 2024 (Terre di mezzo, 2025).
È autore DIMMI da qualche anno anche l’artista e scrittore Mamadou Diakité, protagonista della seconda serata a teatro con Racconto personale tratto dall’antologia Il confine tra noi (Terre di mezzo, 2020). Storie di emigrazione che riguardano da vicino gli abitanti di Pieve, minata nel ’44, sono argomento della performance di Andrea Merendelli La linea dell’Acqua: oceani e fiumi, andate e ritorni nell’Archivio di Pieve, mentre i successivi appuntamenti al Campo alla fiera vedranno in scena due drammaturghi, registi e interpreti tra i più vicini all’Archivio di Pieve e celebrati della scena teatrale italiana: Marco Baliani con Corpo eretico. Dialogo in tempo presente con Pier Paolo Pasolini, e Mario Perrotta con Nel blu. Avere tra le braccia tanta felicità su musica di Domenico Modugno, una melodia che alla vigilia del boom economico rende l’intero occidente felice di esistere.
Tra i numerosi concorsi e premiazioni saranno presentati i vincitori della seconda edizione del Premio Barnaba in un incontro con Monica Barni, Alessandro Bollo, Massimo Bucciantini, Natalia Cangi, Roberto Ferrari, Enzo Rammairone, Emanuela Rossi, Domenico Scarpa; il testo vincitore del Premio speciale Giuseppe Bartolomei attribuito dalla Commissione di lettura alla memoria La storia dei miei cinque anni di guerra di Sante Mucchietto; il Premio per il miglior manoscritto originale attribuito dall'Archivio diaristico all'epistolario L'erto sentiero (1914-15) di Gastone Aliberti e Costanza Filocamo, in un appuntamento con Silvia Ronchey organizzato nella mattinata in cui la Commissione di lettura incontra i diaristi della lista d'onore.
Le esposizioni daranno un volto anche in questa edizione alle pagine più belle arrivate a Pieve Santo Stefano ne Il tesoro dell'Archivio a cura di Cristina Cangi, e alle pagine migranti in disegnami a cura di Pietro Battistella, Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Marina Marin, Maria Virginia Moratti, Mihaela Šuman, Fausto Tormen. Alle due storiche esposizioni si aggiunge quest'anno Persistenze. Ciò che resiste ritorna a cura di Matilde Puleo con opere di Max Fish, SOFUA, Sandra Stocchi, e un workshop sull'affascinante lavoro di Valente Assenza, tenuto da Elena Merendelli, tutti artisti chiamati ad esplorare una diversa dimensione del ricordo, della testimonianza collettiva, del rito personale e della tensione percettiva.
Il Premio Pieve Saverio Tutino 2025 è organizzato dall'Archivio Diaristico Nazionale con il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pieve Santo Stefano, Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Saverio Tutino, Consiglio Regionale della Toscana, Banca di Anghiari e Stia, Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Fondazione CR Firenze, LA Sistemi, TCA SpA, Società Riolo, e tanti altri partner e amici dell'Archivio
con la media partnership della RAI
e il patrocinio di InToscana
direzione artistica
Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Massimiliano Bruni, Natalia Cangi, Giancarlo Della Luna, Monica D'Onofrio, Nicola Maranesi, Filippo Massi
giuria nazionale
Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Gabriella D'Ina, Luca Formenton, Patrizia Gabrielli, Paola Gallo, Antonio Gibelli, Roberta Marchetti, Melania G. Mazzucco, Annalena Monetti, Maria Rita Parsi, Stefano Pivato, Sara Ragusa
commissione di lettura
Antonella Brandizzi, Natalia Cangi (presidente), Ivana Del Siena, Patrizia Dindelli, Carlo Fabbri, Elisabetta Gaburri, Rosanna Innocenti, Valeria Landucci, Antonio Magiotti, Giulia Mori, Luisa Oelker, Giada Poggini, Maria Zucca