STEFANO BROGIONI
Cosa Fare

Il generale delle polemiche. Vannacci sospeso per 11 mesi. Tensione fra Salvini e Crosetto

Libro contestato, stop dall’incarico e stipendio dimezzato. "Compromesso il prestigio delle istituzioni". Il leghista: un’inchiesta al giorno, ridicolo. Il ministro della Difesa: procedimento di mesi fa, si informi prima di parlare.

Il generale delle polemiche. Vannacci sospeso per 11 mesi. Tensione fra Salvini e Crosetto

Il generale delle polemiche. Vannacci sospeso per 11 mesi. Tensione fra Salvini e Crosetto

Generale senza divisa e con metà stipendio. Per undici mesi. È arrivata pure la sanzione del ministero della Difesa per Roberto Vannacci, il militare autore de Il mondo al contrario, il libro pubblicato ad agosto che ha scalato le classifiche di vendita, innescato polemiche e incassato querele. Ma con il provvedimento nei confronti di Vannacci, congelato per 330 giorni dall’Esercito, arriva anche lo scontro nel governo, tra Matteo Salvini e il responsabile del dicastero della Difesa, Guido Crosetto. "Un’inchiesta al giorno, siamo al ridicolo", tuona il leader della Lega che, com’è noto, sta per lanciare la candidatura del generale alle prossime Europee. Il riferimento è al fuoco di fila di guai che si stanno addensando sull’ex capo dell’Istituto geografico militare in questi giorni. La risposta di Crosetto è piccata: "Uscirà una nota della Difesa che spiega ai non pratici in materia che parliamo di procedimenti partiti mesi fa, che avvengono in modo automatico e che sono totalmente esterni dall’input dell’autorità politica perché partono da un’autorità tecnica. Una volta che tutte le informazioni saranno disponibili magari i commenti saranno più appropriati. Per quanto mi riguarda tra un po’ finirò le guance da porgere".

La nota si sofferma sui tempi dell’inchiesta disciplinare su Vannacci. È stata disposta dal ministro il primo dicembre e il 15 febbraio 2024 si è chiusa "con una relazione finale dettagliata che ha stabilito la fondatezza degli addebiti ed è stata inviata nella stessa data al ministro della Difesa". "Il ministro dopo un ulteriore vaglio del suo staff, basato su quanto stabilito dal quadro normativo, ha decretato la sanzione del militare. Il 27 febbraio 2024 è stata notificata al Generale di Divisione Roberto Vannacci la sanzione della ‘sospensione disciplinare dall’impiego per 11 mesi’".

E, mentre gli avversari politici sghignazzano ("a poche ore di distanza dal disastro sardo, il ministro Crosetto risponde per le rime al suo collega Salvini. Insomma si passa da una lite all’altra, come fa Giorgia Meloni ad andare avanti così?", punzecchia via social la deputata di Italia Viva Isabella De Monte; "Il vicepremier della Lega non ne azzecca una", rincara la senatrice dem Simona Malpezzi), Vannacci si prepara ad andare alla guerra. Nei tribunali. Uno dei suoi legali, Giorgio Carta, annuncia immediato ricorso al Tar del Lazio. Con richiesta di sospensiva dell’atto del ministero, che secondo l’avvocato è in "contrasto con il diritto alla libera manifestazione del pensiero garantito a tutti i cittadini, compresi i militari". Atto in cui, spiega ancora il legale, si "stigmatizzano le circostanze della pubblicazione del libro che avrebbe asseritamente denotato “carenza del senso di responsabilità“ e determinato una “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata“, compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare". Ci sono poi i procedimenti legati all’attività in Russia e alle querele per diffamazione ’razzista’: l’ultima, quella della pallavolista di colore Paola Egonu, che l’avvocato Massimiliano Manzo sta cercando di far archiviare a Lucca. "Sono serenissimo e vado avanti tranquillamente. La candidatura? Quando scioglierò le riserve ve lo farò sapere. Per ora sto valutando e vedremo in base a una serie di fattori che sto prendendo in esame", dice Vannacci, ieri a Latina. Ovviamente con il suo libro.