
Fratelli Vanzina, vita da Belle Époque "Mare e poi in vespa a sentire Mina"
di Enrico Salvadori
CASTIGLIONCELLO (Livorno)
Per lui è sempre stato il luogo dell’anima, fatto di gioia e spensieratezza. Ora è anche il luogo del ricordo. Triste. Perché quel periodo passato nella Perla del Tirreno con papà, mamma e fratello sono stati i migliori anni ed è rimasto solo lui. Ma Enrico Vanzina appena può a Castiglioncello ci torna. Aveva sette anni lui e cinque suo fratello Carlo quando ci vennero per la prima volta, con la famiglia, ospiti dell’Hotel Martini. Figli del mitico Stefano Vanzina che con lo pseudonimo di Steno è stato il genio comico gentile del cinema italiano.
Poi i due fratelli hanno formato una delle coppie più rilevanti dell’industria cinematografica italiana. Enrico - due lauree una in scienze politiche ed una in sociologia - ha sceneggiato più di cento film, la maggior parte dei quali realizzati dal fratello Carlo nelle vesti di regista. "A Castiglioncello ho vissuto il mio romanzo di formazione giovanile - racconta Enrico - con le mie prime tenere esperienze d’amore e le mie grandi amicizie".
Fin da quando era giovanissimo frequentava la casa della grande sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico. Era amico della figlia di lei Caterina e di Marco e Claudio Risi, figli di Dino. Era il regista de Il Sorpasso nato e girato a Castiglioncello. Il suo primo travolgente e delicato amore di ragazzo è stato Barbara Mastroianni e il padre Marcello era entusiasta di questo filarino. Enrico studiava pianoforte e si incontrava spesso con Armando Trovaioli anch’esso vacanziere assiduo di Castiglioncello che gli faceva ascoltare le sue splendide musiche e anche tanti brani di jazz. E poi Gassman, Flaiano. Cecchi Gori. Passava anche Luchino Visconti e dopo ferragosto arrivava Nino Rota. "Io che suono il piano – spiega Enrico – diventavo matto. Rota si metteva a suonare il tema de La strada con quelle mani piccole e io ragazzino gli dicevo: fallo Kurt Weill, e lui cambiava modo, fallo Chopin, e lui lo suonava alla Chopin, fallo alla Gershwin... Una specie di juke box che passava con naturalezza da un autore all’altro. Ma il vero re di Castiglioncello era Paolo Panelli con Bice Valori. Passavamo indimenticabili e spassose giornate balneari. La sera si andava in Vespa a sentire Mina alla Bussola".
E c’è stato molto Castiglioncello in tanti film firmati dai fratelli. Il Morino, il celebre bagnino di Sapore di mare (la pellicola-cult uscita nelle sale proprio 40 anni fa) ambientata a Forte dei Marmi, era l’uomo di spiaggia più conosciuto negli anni ‘60 a Castiglioncello. Enrico si entusiasma ancora delle bellezze naturali: la pineta Marradi, il mare di scoglio del Quercetano, le ville come quella che per tanti anni ospitò il grande amico di famiglia Alberto Sordi, le stradine del promontorio. "E’ sempre bellissimo tornare – dice Enrico – anche se nulla è come prima".