ILENIA PISTOLESI
Cosa Fare

Fornelli e vino che sanno di libertà Riscattarsi con le ’Cene Galeotte’

L’ora d’aria in chiave rieducativa in carcere a Volterra. I detenuti cucinano e servono piatti e rossi ai partecipanti

Fornelli e vino che sanno di libertà Riscattarsi con le ’Cene Galeotte’

di Ilenia Pistolesi

Le porte del carcere di Volterra (Pisa) tornano a schiudersi per le Cene Galeotte, progetto sbocciato nel 2006 e che vede coinvolti in cucina e a tavola i detenuti, accompagnati da grandi chef e sommelier per un simposio aperto al pubblico. Stasera, alle 21, con i grandi chef e i sommelier di Fisar, i detenuti assaporano l’ora d’aria in maniera originale, con cene nel penitenziario tra gusto e nuove occasioni. Ai fornelli con i galeotti ecco lo chef del ristorante l’Artusino di Cerbaia (Firenze), con un menu che ripercorrerà la tradizione artusiana in chiave moderna e sposerà i vini di tre aziende socie di Movimento Turismo del Vino Toscana: Cesani con la Vernaccia di San Gimignano, poi l’azienda Buccianera di Arezzo con il Rosato e infine i Marchesi Gondi con il loro Chianti Rufina.

Cene Galeotte è l’iniziativa nata grazie alla sensibilità e lungimiranza della direttrice Mariagrazia Giampiccolo, che vede l’adesione di chef di fama e cantine vinicole eccellenti in base ad un progetto rieducativo voluto e sostenuto dal ministero di grazia e giustizia, Unicoop Firenze, La Fondazione ‘il Cuore si scioglie’, la federazione dei sommelier - Fisar - delegazione storica di Volterra, e consorzio turistico di Volterra. Negli ultimi anni anche il Movimento Turismo del Vino della Toscana con le sue eccellenti cantine ha deciso di sostenere il progetto con l’intento di ottenere un perfetto abbinamento tra cibo e vini toscani.

"Dopo la prima collaborazione del 2018 e dopo la pandemia torniamo con grande piacere a sostenere questo progetto che ormai vanta uno storico importante e che dal punto di vista sociale sposa i valori delle cantine che appartengono alla nostra associazione – spiega Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente di MTV Toscana – sarà quindi un piacere riprendere questa collaborazione che ha raccoglie interesse e partecipazione".

I commensali si ritrovano quindi a cenare, in inverno nella vecchia cappella dell’istituto del carcere, in estate nel giardino, serviti a tavola dai detenuti che, in larga maggioranza, frequentano l’istituto alberghiero della Fortezza Medicea sede del carcere. Camerieri, cuochi, sommelier: il carcere è divenuto una vera fucina formativa. "Dal 2006, anno di battesimo delle Cene - spiega la direttrice del carcere Maria Grazia Giampiccolo - sono oltre 40 i detenuti che hanno trovato lavoro nei ristoranti di Volterra, oltre 200 mila euro le risorse raccolte per i progetti di solidarietà sociale della Fondazione ‘Il Cuore si scioglie’ e circa 20 mila i commensali che hanno partecipato alle Cene. Un percorso culturale che da anni imbastiamo con la società"". Per info e prenotazioni: Consorzio turistico Volterra 0588 87257 [email protected]