
Filmò uomo che bruciava in auto a Cortona (Arezzo): il pm: "Omissione di soccorso"
CORTONA (Arezzo)
Ha lasciato che le fiamme lo divorassero senza fare niente, o peggio, lo ha ripreso con il telefonino per postare la scena, agghiacciante, sui social. Ora è accusato di omissione di soccorso.
La storia, che ha indignato l’intero paese, risale al 6 marzo, quando lungo il Gra raccordo anulare di Roma, all’altezza dei Casal del Marmo, la Golf di Francesco Sandrelli, famoso pittore di Cortona, va in cortocircuito. In un istante le fiamme divorano l’auto, poi si accaniscono su di lui. Si alza una colonna di fumo nero. Dal raccordo la vedono due amici in auto, sul lato passeggero c’è Adriano S.
La macchina arriva vicino al Sandrelli e alla sua Golf in fiamme, si ferma nella corsia di emergenza, forse per soccorrerlo, per chiamare il 112? No, per riprendere la scena con il telefonino, con l’obiettivo di postare il video sui social. Così farà poco più tardi. E mentre va in scena la morte di un uomo, si sentono sotto i suoi commenti, terribili.
"A zi’ hai pijato foco?", "Senti che caldo, mamma mia". Sullo schermo del telefonino scorrono gli ultimi, disperati movimenti di Sandrelli, avanti e indietro, nella ricerca, vana, di spegnere da solo le fiamme. Da solo perché chi è lì e potrebbe aiutarlo, ora lo dicono le indagini concluse, non lo fa.
Le ustioni che riporta sono gravissime e non gli lasciano scampo: muore a 53 anni in un ospedale della capitale, dopo circa un mese di agonia. Ieri le indagini della Procura di Roma si sono concluse e la pm che le ha coordinate, Silvia Sereni, ha formalizzato l’accusa nei confronti dell’automobilista che quel giorno non ha soccorso Sandrelli e che adesso potrebbe andare incontro ad un pesante processo.
Gaia Papi