"Croce in mare, il segno della pace". Benedizione delle acque a Livorno

La tradizionale liturgia greco-ortodossa ha richiamato moltissimi fedeli e curiosi nella città cosmopolita

"Croce in mare, il segno della pace". Benedizione delle acque a Livorno

"Croce in mare, il segno della pace". Benedizione delle acque a Livorno

Una gran folla si è stretta ieri mattina a Livorno intorno al Metropolita greco ortodosso d’Italia Polycarpos Stavropoulos (eletto il 14 gennaio 2021, dopo la morte del predecessore Metropolita Zervos Gennadios), per celebrazione il rito della “Benedizione dei Greci“.

Un rito unico e suggestivo, che affonda le radici nella storia di questa città di mare, cosmopolita dalla sua fondazione (tra il 1590 e 1603, quando furono promulgate da Ferdinando I de’ Medici le “Leggi Livornine“).

La prima parte del rito (in ricordo del battesimo di Cristo) si è svolta nella Chiesa della Dormizione della Vergine, al cimitero greco-ortodosso di via Mastacchi, gremita come mai. La seconda parte in un altro luogo simbolo per la comunità greca di Livorno: il piazzale e il moletto antistante la chiesa di San Jacopo in Acquaviva, per alcuni anni luogo di culto per i greci insediatisi in città nel XVI secolo.

Anche a San Jacopo c’erano centinaia di persone, tra autorità civile e militari, devoti, curiosi e famiglie arrivati da tutta la Toscana, con i bambini desiderosi di far conoscere ai figli questa esperienza unica nel suo genere. Qui è stata celebrata la benedizione delle acque con l’immersione della Santa Croce in mare.

Un rito davvero unico e suggestivo. La Croce legata ad un cordino è stata lanciata tra le onde dal moletto ed è stata ripescata e riconsegnata nelle mani del Metropolita Polycarpos Stavropoulos da tre livornesi che nel frattempo si erano tuffati per assistere alla celebrazione in acqua, nonostante la giornata grigia e sferzata dal vento.

"Tutti aspirano alla benedizione del Signore e alla illuminazione del Signore. Tutti sperano che il Signore porti la pace al mondo", ha dichiarato il Metropolita d’Italia al termine della cerimonia a San Jacopo, dov’è stato colpito con gioia dalla partecipazione di tante persone.

Sempre sul tema della pace ha sottolineato: "La nostra amata Italia è fra due guerre tra fratelli, una a nord (il conflitto tra Ucraina e Russia) e una a sud (il conflitto tra israeliani e palestinesi). Speriamo che il Bambino nato pochi giorni fa e ora battezzato porti la pace. Lui è il Re della pace, ma noi non abbiamo la pace...".

La prima cerimonia della Benedizione dei Greci risale al 1591, quando governatore di Livorno era Giovanni Manolis Volterra da Zante, greco di origine, nonché comandante della flotta dell’Ordine di Santo Stefano. Il rituale della Benedizione avveniva all’epoca dal Palazzo del Governatore, che sorgeva dove oggi si trova la sede della Banca d’Italia. La benedizione era destinata ai marinai della flotta dell’Ordine di Santo Stefano e ai pescatori, in gran parte di origine greca, e al resto della comunità cittadina. Il governatore apparteneva alla comunità dei greci uniti di rito bizantino, in rapporti armonici con la Chiesa di Roma. Ma ieri anche tanti livornesi, ortodossi, cattolici e di altre confessioni, si sono riuniti per ricevere la benedizione e per auspicare un 2024 di pace.

Monica Dolciotti