
di Sofia Coletti
"Abbracciamo opera, musica, danza e teatro, con un festival giovane e vivace, che punta davvero in alto. E offre 55 eventi diversi, originali e a ingresso libero". Cristiana Pegoraro, pianista ternana di fama internazionale, racconta con orgoglio e parecchia emozione il ritorno, per la dodicesima edizione, del “Narnia Festival“, da lei ideato e diretto, con direzione musicale di Lorenzo Porzio. Da oggi al 30 luglio il territorio vivrà d’arte e bellezza con uno degli appuntamenti più singolari e prestigiosi dell’estate culturale, una fucina di creatività e una piattaforma multiculturale, premiata anche quest’anno con la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Cristiana, qual è la cifra distintiva del Festival?
"È la qualità altissima. Portiamo al festival quattro produzioni grandiose, per repertorio e artisti coinvolti. A cominciare dal concerto inaugurale, stasera alle 21.30 al San Domenico Auditorium Bortolotti, “Eroismo e passione romantica’: mi esibirò al piano con l’Orchestra Europa Musica diretta dal maestro Porzio in un omaggio a Beethoven e Schumann".
Le altre tre quali sono?
"Sabato 22 “Musica a Colori“, tra note romantiche e galleria d’autore: io e l’Ensemble Accademia Ducale suoneremo al Teatro Comunale Manini immersi nei quadri dei grandi pittori dall’800 a oggi, poi il 25 nella Chiesa di San Francesco verrà eseguito il Requiem di Mozart a lume di candela, con 80 artisti e racconti sui misteri che avvolgono questa composizione. E giovedì 27 in Teatro l’Orchestra Tzigana di Budapest proporrà czardas, danze ungheresi e musica popolare: una chicca".
Quanto alla danza?
"Sta “esplodendo“. Abbiamo un programma di alto perfezionamento con 80 danzatori da tutta Italia e due spettacoli: giovedì 20 danza contemporanea con ‘Colors of Love-Quadri in movimento’, venerdì 21 il gran galà ‘Omaggio a Bacharach… sulle punte!’ con i danzatori del Narnia Dance diretto da Rosanna Filipponi".
Narni capitale delle arti..
"Sì, perché il cartellone è davvero ricchissimo. C’è spazio per il teatro e la musica attraversa tutti i generi, da quella sacra alle influenze americane con il country e un quartetto di sax tra Gershwing e Bernstein, fino al jazz sotto le stelle. E ci sono anche tre mostre d’arte"
Punta sempre sui giovani e la promozione del territorio?
"Certo, per un intero mese sono attivi i corsi di alta formazione con oltre 300 studenti, docenti e artisti. Abbiamo appena avuto cento giovani americani da 23 Stati e ora ragazzi da Cina, Cuba, Messico e da tutta Europa. Per loro, e per le famiglie che li raggiungono qui, organizziamo escursioni, degustazioni di prodotti tipici, visite guidate alla scoperta delle nostre bellezze".
Il segreto di tanto successo?
"Il Festival cresce per le scelte fatte ogni anno. Tutti gli spettacoli che presentiamo sono unici e originali, nascono qui, sul campo, insieme con gli artisti".