MARCO
Cosa Fare

Camilla aspettava con ansia. Vide il marito in strada e lo seguì

Si era diretto in Oltrarno, lui si fermò davanti a un’abitazione: girò le chiavi ed entrò senza indugio

Vichi

Andò a prendere un tè e si mise a sbirciare l’uscita della libreria. Suo marito non si vedeva, era stato inghiottito dagli scaffali pieni di libri. Camilla aspettava con ansia, immaginando un ufficio nascosto e Giulio che si accoppiava con una delle commesse, o magari con una bella e giovane direttrice… Sarebbe stato meglio fermare le rotelle dell’immaginazione, ma non era per niente facile… Vedeva Giulio che faceva sesso con un’altra e le si bloccava il respiro… Dopo più di mezz’ora vide uscire Giulio, tutto pimpante, con un sacchetto di libri in mano… Un omaggio della sua giovane e licenziosa libraia?

O forse non era in quel negozio la donna maledetta, e i libri erano un regalo di Giulio per la sua amante? Una bella donna, colta raffinata, una rivale davvero pericolosa, difficile da allontanare… Riprese a pedinare suo marito con il cuore in gola e i fulmini nelle braccia. Attraversarono il Ponte alla Carraia, arrivarono in una viuzza dell’Oltrarno… Quando Camilla vide suo marito entrare in un portone affrettò il passo, e aprendo con la copia della chiave riuscì a sgattaiolare dentro pochi secondi dopo. Era una palazzina antica, senza ascensore. Camilla sentiva i passi di suo marito sulle scale, e gli andò dietro camminando in punta di piedi. I passi di Giulio si fermarono, e anche Camilla si fermò. Una chiave girò più volte in una serratura, una porta si aprì e si richiuse. Camilla aspettò qualche secondo, poi salì fino al pianerottolo.

Le girava il capo, dovette appoggiarsi al muro. Origliò alla porta, ma non si sentiva nulla. Era delusa, arrabbiata, smarrita… ma doveva andare fino in fondo. Dietro quella porta c’era la fine del suo matrimonio. Avrebbe aspettato qualche minuto, così avrebbe beccato Giulio, il suo ormai ex marito, in mutande. Dio mio, non si sarebbe mai immaginata di vivere una cosa del genere…

I secondi scorrevano con lentezza, e nella sua mente suonavano come colpi di mazza sopra la roccia. Riuscì ad aspettare addirittura sette minuti, poi infilò piano piano la chiave nella serratura, con il cuore che le batteva anche negli occhi. Aprì la porta senza fare rumore. Tese l’orecchio, non si sentiva volare una mosca. Invece di lanciarsi in avanti, come aveva pensato di fare, ebbe lo scrupolo di suonare il campanello… Dopo qualche secondo Giulio sbucò da una porta, non in mutande, ma vestito come prima.

“Ciao…” disse Camilla. Suo marito sbiancò.

“Che ci fai qui? Come hai fatto a…”

“Dimmi tu che ci fai qui, in questa casa segreta” lo interruppe lei con il fiatone, avanzando verso suo

marito.

“Guardati intorno e capirai” sussurrò lui. Camilla si guardò intorno, girò per le stanze, e si accorse che le pareti erano tappezzate di libri… solo libri, dappertutto libri, dal pavimento al soffitto, anche in bagno, anche nello sgabuzzino… libri, libri, libri… la mania di Giulio… prime edizioni di classici in lingua originale, libri autografati dagli autori, edizioni rare, libri antichi… libri, libri e nient’altro che libri… una casa segreta per coltivare in pace un segreto… Camilla scoppiò a piangere, e se ne andò sorridendo.

Mentre attraversava il ponte alla Carraia si asciugò le ultime lacrime e buttò la copia delle chiavi nell’Arno. Quando suo marito tornò a casa fece finta di nulla.

“Dove sei stato, caro?” chiese. Giulio la guardò con sorpresa, poi capì e sorrise.

“A fare una passeggiata…”

“Penne al pomodoro?”

“Non mi vengono mai a noia… Ti do una mano.”

2-fine