Arte e Scienza, questo è Leonardo da Vinci

A Livorno la mostra dedicata al Genio: fra le opere anche quindici disegni tratti dal Codice Atlantico e dal Codice sul Volo degli Uccelli,

Arte e Scienza, questo è Leonardo da Vinci

Arte e Scienza, questo è Leonardo da Vinci

di Francesco Ingardia

LIVORNO

"’O studianti, studiate le matematiche, e non edificate sanza fondamenti’". Ha preso in prestito una delle massime del maestro Da Vinci Paolo Cova, direttore scientifico del Museo della Città di Livorno, per immortalare la mostra ‘Leonardo. Bellezza e invenzione’, l’expo ai Bottini dell’Olio di piazza del Luogo Pio, nel celebre quartiere Venezia. Una rassegna "di altissimo profilo" - che rasenta il milione di euro di costo - sul "maestro espressione più pura di tutto il Rinascimento" visitabile fino al 1 aprile. Oltre 70 le opere da contemplare lungo le pareti blu del Museo, tra giochi di luce e corridoi soffusi. Ma la punta di diamante dell’allestimento (promosso e organizzato da Palazzo Civico insieme a MetaMorfosi Eventi, affidato alla curatrice Sara Taglialagamba), restano i 15 disegni autografi tratti dal Codice Atlantico e dal Codice sul Volo degli Uccelli, prestati rispettivamente dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e dalla Biblioteca Reale di Torino. "Cinque disegni in più della più importante e imponente exhibition realizzata a Washington Dc nel 2022", rivendica con orgoglio il sindaco di Livorno Luca Salvetti. Ma perché proprio una mostra su Leonardo Da Vinci a Livorno?

"La giusta risposta è perché no? - replica l’assessore alla Cultura Simone Lenzi -. Livorno come noto nasce architettonicamente come città moderna, sull’onda di concetti sviluppati nel Rinascimento, movimento di cui Leonardo è uno dei rappresentanti più brillanti. In più, c’è un addentellato per cui uno dei disegni trattati, molto fragile e conservato in Italia, è noto fosse appartenuto alla famiglia livornese Nunes".

Ma il collegamento intrinseco con Livorno va ben oltre: "La mostra è articolata in quattro sezioni - spiega la curatrice Sara Taglialagamba -. Nella prima è indagata la presenza dell’artista a Livorno e nei territori limitrofi, con particolare attenzione ai due soggiorni a Piombino, nel 1502 per volere di Cesare Borgia e nel 1504 sotto Iacopo VI Appiani. Soggiorni che hanno poi agevolato Leonardo la stesura di una carta topografica della costa toscana, oggi custodita a Windsor, in cui la città di Livorno veniva ribattezzata come ‘porto pisano’. La seconda sezione rappresenta il cuore pulsante della mostra, e cioè un itinerario che conduce alla scoperta delle opere autografe appartenenti ai due Codici, Atlantico e sul Volo degli Uccelli. La terza affronta la diffusione e la ricezione di Leonardo tra i suoi allievi e seguaci per scoprire che almeno fino alle soglie del Settecento egli fosse conosciuto come pittore. L’ultima parte è in esterna e vi si accede entrando nell’ex chiesa del Luogo Pio, sede della Sezione Arte Contemporanea del Museo della Città: è dedicata allo studioso Carlo Pedretti con l’obiettivo di valorizzare sia il ruolo fondamentale all’interno degli studi leonardiani, sia il dialogo ininterrotto tra Leonardo e l’arte del Novecento". Insomma "Arte unita alla scienza. La bellezza che incontra l’invenzione".