La via Statale, tra l’incrocio di via don Minzoni e la casa Rossa, ieri era ancora chiusa per allagamento, così come la zona industriale di Ficarello anche se svuotata dall’acqua era ricoperta di fango. Le aziende, grazie alla collaborazione dei dipendenti, lavorano da giorni per svuotare i capannoni e pulire. Il ritorno a singhiozzo dell’acqua ha rallentato le operazioni di pulizia e ha complicato pure la vita perché l’acqua non è ancora utilizzabile per scopi alimentari, deve essere bollita. Grazie al supporto di decine di volontari sia nella frazione di Seano sia nella zona artigianale di Ficarello e Bocca di Stella è stato possibile ripulire ma queste forze non bastano per un veloce ritorno alla normalità.
Venerdì sera il sindaco Edoardo Prestanti si era alterato di brutto, con un videomessaggio postato sulla sua pagina social e la notte stessa arrivò il presidente della Regione Eugenio Giani. Il Comune ha fatto un paio di richieste alla Regione: più idrovore e più persone e fra sabato e domenica sono arrivate le pompe e squadre di protezione civile da Marche e Umbria. L’assenza delle istituzioni però ha pesato, pur essendo comprensibile che l’alluvione ha colpito un territorio vastissimo che va da Campi alla provincia di Pistoia.
Poi è arrivata anche l’assessora alla protezione civile della Regione Toscana Monia Monni ma la tempestività dei soccorsi che chiedevano i cittadini rimasti anche per tre giorni senza luce né acqua e chiusi in casa, non c’è stata. I social sono stati l’unica cassa di risonanza per lanciare segnalazioni di famiglie isolate. "Il Comune di Carmignano – ha detto Prestanti – non può avere idrovore nell’armadio e la gestione di questi strumenti fa parte di una macchina organizzativa per la quale è necessaria una filiera di comando".
M. S. Q.