MASSIMO BAGIARDI
Sport

Simone Calori: dalla salvezza del Trestina alle delusioni della Sangiovannese e Figline

Simone Calori riflette sulla stagione calcistica: salvezza del Trestina e delusioni per Sangiovannese e Figline.

L’aretino Simone Calori, 44 anni, ha condotto il Trestina alla salvezza; in passato il tecnico. è stato al timone di Sangio, Montevarchi e Terranuova

L’aretino Simone Calori, 44 anni, ha condotto il Trestina alla salvezza; in passato il tecnico. è stato al timone di Sangio, Montevarchi e Terranuova

di Massimo Bagiardi

Simone Calori si gode il meritato riposo dopo un’annata tutt’altro che facile alla guida del Trestina portato alla salvezza nell’ultima occasione possibile che offriva la stagione, lo spareggio di Gavorrano vinto 2-1 che ha spedito in Eccellenza la formazione maremmana. Ma il tecnico di Castiglion Fibocchi non vuole sentire parlare di miracolo: "Non credo ai miracoli, bensì a un lavoro di un gruppo e di uno spogliatoio con due ‘vecchini’ come Ferri Marini e Mencagli che tutti vorrebbero avere alle loro dipendenze". Ma oltre che l’allenatore della formazione tifernate è soprattutto un grande conoscitore delle tre maggiori realtà calcistiche valdarnesi della sponda aretina che lo hanno visto, seppur in tempi diversi, protagonista in panchina.

A lui non possiamo che chiedere un giudizio proprio su queste tre compagini, la delusione totale non può essere che la "sua" Sangiovannese: "A me piange veramente il cuore perché San Giovanni è stata la piazza dove ho militato più a lungo nella mia carriera. Una delusione totale, sono stati compiuti tanti errori non soltanto quest’anno ma anche nel corso delle passate stagioni e il non aver formato un gruppo in tutti questi anni alla fine, forse, ha causato quello che tutti sappiamo. Mai mi sarei aspettata di vederla retrocessa a fine stagione". Il Montevarchi si è salvato, ma secondo l’ex difensore non ha di certo rispettato i piani di inizio stagione: "Il traguardo minimo che potevano avere l’hanno centrato e in questo devo dire che sono stati bravi ma non era certamente una salvezza così sofferta il loro obiettivo. Anche qui è accaduto un po’ quello che ho rimarcato della Sangiovannese; tutti gli anni è stato smantellato l’organico, non puoi sempre pensare di poter centrare i risultati cambiando più giocatori e allenatori e alla fine non puoi che condurre un’annata all’insegna della sofferenza proprio come accaduto a loro. A dicembre si sono disfatti di alcuni giocatori, forse perché convinti di essere già per buona parte salvi e anche l’unico attaccante che avevano, vedi Priore, non ha confermato l’annata precedente. Credo che rivoluzioneranno l’organico anche nella prossima estate, è sempre difficile dover ripartire ogni anno con un gruppo totalmente nuovo".

La più lieta sorpresa non può essere che il Terranuova Traiana ma per lui lo è fino a un certo punto: "Non mi stupisce affatto il campionato del Terranuova Traiana, una formazione che ogni anno è abituata a lottare ma soprattutto rispetto alle altre compagini valdarnesi ha nel gruppo il suo valore principale con quattro-cinque elementi che si porta dietro da alcuni anni. Mai l’avrei voluto incontrare nei play-out". Chiosa finale sull’altra delusione Figline: "Anche qui troppi errori, altrettanti cambi di allenatore per una squadra che a mio modo di vedere aveva qualità assolutamente importanti".

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