
di Giustino Bonci
Un anno fa, dopo 20 giornate, il calciatore migliore per rendimento secondo gli sportivi dell’Aquila era stato Alex Mercati, il centrocampista ex Sassuolo ora alla Carrarese che a fine stagione avrebbe confermato il successo parziale aggiudicandosi per distacco la targa dell’associazione "Memoria Rossoblù" intitolata all’indimenticabile Costanzo Balleri. A distanza di dodici mesi e considerando il medesimo lotto di partite, la pagella dei tifosi di Montevarchi non premia un unico giocatore. E questo perché la lista lunghissima di infortuni ha impedito a gran parte dei componenti dello spogliatoio di giocare con continuità. Posizioni ravvicinate, insomma, tra i valdarnesi chiamati a centrare nel 2023 il miracolo bis della salvezza tra i professionisti. Chi merita, allora, di figurare nelle prime posizioni poco oltre la boa di metà percorso? Si contendono alla pari il primato Giulio Giordani, il capitano Francesco Amatucci, Luca Lischi e Gabriele Kernezo. E vanno premiati tutti e quattro con un 7. Del resto, il primo, utilizzato all’occorrenza anche da centrocampista o da rifinitore, ad oggi è il marcatore più prolifico della squadra con 6 reti, mentre Amatucci, pur combattendo con una serie di infortuni, ha sempre brillato quando ha potuto dare il proprio contributo alla causa. Lischi, dal canto suo, ha ritrovato cammin facendo il passo spedito sfoggiato fin da quando, nel 2017, indossò la casacca montevarchina. Con il Gubbio, il ventiseienne aretino ha firmato la sua 151esima presenza nel team del quale è il "fedelissimo" per anzianità di servizio.
Kernezo, superati i problemi fisici d’inizio torneo, sta salendo sempre più nelle gerarchie del gruppo, tanto da risultare una pedina essenziale, lui fortemente voluto da Roberto Malotti, anche nella visione di calcio predicata da Marco Banchini. Il rammarico è di non aver potuto vedere al suo fianco, in attacco, su una delle due corsie esterne, un altro tornante in grado di fare la differenza come Francesco Barranca, costretto ad operarsi a fine novembre per la lesione completa del tendine d’Achille. Ai piedi del podio occupato dal poker di aquilotti che si sono messi in luce, strappando quasi sempre consensi e applausi, si trova una folta schiera di rossoblù le cui prestazioni, oscillano tra la sufficienza piena, il 6 politico, l’insufficienza e il non giudicabile.
Tra i virtuosi va nominato il portiere Andrea Giusti, tornato per dare una mano e rimpiazzare pro tempore Mazzini. Affidabile ad ogni chiamata con tanto di rigore parato in extremis con la Carrarese. Insieme a lui si sono distinti il nazionale del Togo Steven Nador, per la duttilità tattica; i due ex Spezia Nicolò Bertola e Niccolò Pietra; il redivivo bomber Sulayman Jallow che sta ritrovano gamba e gol; i difensori Alessandro Tozzuolo e Mattia Gennari e il giovanissimo Jacopo Cerasani, il ragazzo che parte spesso dalla panchina e che, lo dimostra la sua prestazione con il Rimini, riesce ad entrare prima di molti compagni nel clima del match. Si sono visti poco, pur fornendo prestazioni in linea di massima sufficienti, i vari Saporiti, Mané, Marcucci, Chiti, Fiumanò e lo stesso estremo difensore Stefano Mazzini (a lungo ai box per infortunio al pari del collega di reparto Rossi). Soltanto in alcune occasioni, inoltre, e tenendo conto delle poche chances di partire titolari che sono state concesse loro, Jonathan Italeng e Fabio Alagna devono ancora mostrare le loro qualità. Portati in Valdarno per cercare di bilanciare la partenza per Avellino di Diego Gambale e nonostante una rete a testa, hanno trovato davvero poco spazio.
I non giudicabili per mancanza di gare: l’oscar della sfortuna, oltre a Barranca, va a Nicolas Boiga e Sean Martinelli, finiti sotto i ferri per la rottura del crociato, mentre Simone Biagi ormai recuperato dagli infortuni e Gianluca Bassano, quest’ultimo ritornato dal Cittadella, potrebbero essere i primi due veri acquisti invernali dell’Aquila decisa a rimanere in Serie C.