
di Andrea Lorentini
La vigilia più lunga e quella più attesa. Tra 24 ore Arezzo-Pianese potrebbe decidere il campionato. E tra coloro che domani scenderanno in campo, chi sta vivendo una vigilia particolare ci sono sopratutto Andrea Settembrini e Giulio Grifoni. Per loro Arezzo-Pianese sarà una partita nella partita. Aretini entrambi, domani si troveranno su sponde opposte e con differenti obiettivi. Il primo cercherà di guidare i compagni nell’ultimo passo che manca per suggellare il trionfo, il secondo proverà a rimandare la festa. Settembrini ha inseguito a lungo l’amaranto e la scorsa estate ha sposato il progetto di Giovannini e Indiani scendendo in serie D dopo stagioni ad alto livello in B e C per vincere con la maglia del cavallino. Una scelta di cuore per chi, da adolescente, ha vissuto tante partite dell’Arezzo in curva. E anche da calciatore appena aveva un momento libero tornava sui quei gradoni per sostenere gli amaranto. Ha anteposto la passione del tifoso agli interessi del professionista. E’ diventando un simbolo. Da capitano ha siglato un patto con la società e con se stesso: riportare la squadra della sua città nei professionisti. Manca l’ultimo passo per regalare gioia ad un popolo che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con troppi tormenti e poca estasi. Settembrini domani sarà anche un ex in campo: 21 presenze senza gol nella stagione 20102011 con la maglia degli amiatini.
Pronto a battagliare in mezzo al campo, il suo habitat naturale. Per poi concedersi la festa sotto quella curva "Minghelli" che tante volte lo ha visto soffrire, incitare e gioire per i beniamini di un tempo. "Mi auguro ci sia una cornice di pubblico da palcoscenico superiore e noi ci faremo trovare pronti per questo appuntamento" aveva dichiarato dopo la gara contro l’Ostiamare facendosi interprete del pensiero dello spogliatoio. Vincere con l’Arezzo avrebbe un sapore speciale e chiuderebbe per certi versi un cerchio. Anche Giulio Grifoni un aretino doc lo è davvero, ma domani dovrà mettere da parte i sentimenti per far valere la ragione. Che tradotto significa: provare a battere l’Arezzo per rovinargli la festa. Esterno di buona gamba può giocare sia nella linea difensiva a quattro che da quinto di centrocampo con discreta propensione offensiva. Nello scacchiere di Bonuccelli si è rivelato una pedina preziosa. Frenato da qualche infortunio di troppo è stata una delle assenze nel momento cruciale della stagione che il tecnico bianconero rimpiange maggiormente. Già nella scorsa stagione aveva incrociato gli amaranto da avversario, con la maglia del Gavorrano battendo in campionato l’allora squadra di Mariotti all’andata in Maremma (al ritorno fini in pareggio) e poi eliminandola dai playoff.
Stavolta, però, l’inerzia è contraria e solo una scenario, al momento remoto, può evitare all’Arezzo di conquistare la promozione. Ma scommettiamo che nell’animo di Grifoni, se non deve essere la Pianese a vincere, meglio il cavallino che qualsiasi altro. Settembrini e Grifoni, due aretini per un sogno chiamato serie C.