
"Sì, vista la situazione in cui purtroppo versa l’Arezzo con tanti, troppi positivi al Covid, è giusto che la Lega abbia concesso il rinvio della partita di domenica con il Mantova". Gabriele Graziani, figlio del grande Francesco. è cresciuto nella nostra città, ha giocato in maglia amaranto in C2 nel ’96-97, poi alcune gare in C1 nel ’98-99. Il grosso e il meglio della sua carriera a Mantova, la città dove ha scelto di vivere e dove adesso allena gli allievi e fa l’osservatore della squadra biancorossa.
"La società è sana, l’allenatore Troise molto bravo e la squadra sta esprimendo un calcio gradevole".
E l’Arezzo?
"Ha avuto problemi in partenza ma adesso si è rinforzato, mi viene in mente Arini, centrocampista di spessore e in ogni caso ci sono altri elementi forti, a iniziare da Cutolo. il pari in doppia rimonta con un’avversaria forte come la Triestina significa che c’è voglia di risalire. Se si fosse giocato avremmo assistito a una bella partita. Vuol dire che la vedremo quando ci sarà il recupero".
Questo è un girone forte...
"Direi proprio di sì. Padova, Triestina, Perugia, Modena, Feralpisalò sono squadre e società forti, strutturate per la B".
Ricordi di Arezzo?
"Tanti, splendidi, un gruppo meraviglioso fatto di calciatori e ragazzi di valore, con un allenatore come Cosmi preparato e che sapeva tenere unito il gruppo".
Il presidente era tuo padre Fracesco...
"I risultati gli hanno dato ragione e senza concedermi niente di particolare, quando c’era da difendermi lo faceva".
Avevi un’amicizia particolare con Lauro Minghelli...
"La sua morte a soli 31 anni è una ferita che non si rimarginerà mai. Lauro era un ragazzo splendido, pieno di umanità. Non passa giorno che non pensi a lui e ringrazio Arezzo che gli ha dedicato la curva".
Un sogno nel cassetto?
"Tornare un giorno nell’Arezzo, con qualche ruolo che mi gratifichi".
Fausto Sarrini