MASSIMO BAGIARDI
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Eccellenza, idee chiare sulla situazione societaria: "Meglio imprenditori del posto piuttosto che gli americani». L’ex capitano e tifoso Mugelli: "Sangio, riparti»

SAN GIOVANNI Prima di esserne stato il capitano, Samuele Mugelli è soprattutto un grande tifoso della Sangiovannese. Coi colori azzurri ha...

Samuele Mugelli ai tempi della Sangio

Samuele Mugelli ai tempi della Sangio

SAN GIOVANNI

Prima di esserne stato il capitano, Samuele Mugelli è soprattutto un grande tifoso della Sangiovannese. Coi colori azzurri ha giocato sei anni, durante i quali ha assaporato soddisfazioni e amarezze ma il suo legame con la tifoseria e la città è sempre stato molto forte. Sta vivendo da vicino la turbolente situazione societaria, ora che da qualche anno ha appeso le scarpe al chiodo e si è dedicato a tempo pieno all’azienda di famiglia: "Per me la Sangiovannese è stata più di una semplice squadra di calcio, qualche amarezza c’è stata ma ho vissuto un’esperienza davvero importante e ora sto seguendo questa situazione con apprensione proprio come i tifosi con i quali ancora sono in contatto".

Americani o imprenditoria locale? L’ex centrocampista non ha dubbi: "Sono sincero, a me destano particolari preoccupazioni trattative societarie che non vedono coinvolte le persone del posto. Io ci sono passato con Perpignano, è proprio a causa di questa esperienza che diffido sempre da coloro che non sono del posto. Magari saranno persone serie ma non capisco realmente che interessi abbiano dall’America a venire a San Giovanni". Ecco, però, cosa imputa a Serafini e soci: "Nel corso di questi anni di loro gestione sono stati cambiati tantissimi calciatori e un paio di allenatori a stagione ed è venuto quindi a mancare il senso di appartenenza, cercare di cioè di poter creare un’amalgama che potesse permettere anche nella stagione successiva di partire con un minimo di giocatori in rosa. Così non è stato, per me è risultato essere l’errore più importante che ha compiuto questa dirigenza alla quale però, indubbiamente, va dato merito di aver tenuto un profilo economico-finanziario cristallino e versato nelle tasche dei tesserati tutto quello che gli spettava. In un campionato come la serie D – conclude – è raro trovare società che pagano quello che c’è da pagare nei tempi previsti, ecco perché credo molto all’imprenditore locale e poco da chi viene dall’esterno".

Massimo Bagiardi

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