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Da Super Mario a Junior, l’Arezzo parla straniero

Ufficiale il difensore Van der Velden, il primo olandese di sempre. Viaggio tra i giocatori top e flop arrivati dall’estero: è Frick il migliore

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di Luca Amorosi

Adesso è ufficiale: Junior van der Velden è un nuovo difensore dell’Arezzo. Il centrale classe 1998 arriva dalla Viterbese e completa il reparto amaranto aggiungendosi a Lomasto, Biondi e Frosali. Junior è il primo olandese nella storia del Cavallino, ma si unisce a una folta schiera di stranieri che hanno vestito l’amaranto nel corso degli anni. Il primo fu l’allenatore-giocatore ungherese Jozsef Zilizy negli anni Trenta. Negli anni Settanta c’è Renato Colusso direttamente da Sydney a incantare gli aretini, ma è solo sul finire degli anni Novanta che l’Arezzo ha visto aumentare gli stranieri tra le proprie fila. I più rappresentati sono gli argentini, per l’esattezza dieci, tra cui vale la pena ricordare Horacio Erpen e Horacio Martinez, che hanno lasciato ottimi ricordi, Emmanuel Rivas, ma soprattutto Adrián Ricchiuti, originario di Lanús come Maradona, che in due stagioni in amaranto tra il 2000 e il 2002 collezionò 47 presenze e dieci reti, deliziando gli aretini con giocate d’alta scuola prima di passare al Rimini per la delusione dei tifosi.

Un altro calciatore straniero che ha lasciato il segno in terra aretina è senz’altro Mario Frick. Nato a Coira in Svizzera, ma di nazionalità del Liechtenstein, è arrivato ad Arezzo proprio insieme a Ricchiuti nell’ottobre del 2000 con l’insediamento di Piero Mancini come presidente: una sola stagione in amaranto, ma la bellezza di 17 gol segnati in 25 partite, i primi a Lucca il 19 novembre 2000 in appena tre minuti di gioco. L’anno successivo, l’attaccante avrebbe fatto subito il grande salto in serie A all’Hellas Verona. Giocherà nella massima serie anche a Siena tra il 2006 e il 2009. Tra gli stranieri con più presenze col Cavallino sul petto annoveriamo i brasiliani Eugenio Romulo Togni e Renato Rafael Bondi, rispettivamente 75 e 98 presenze in amaranto tra serie B e C a cavallo tra il 2006 e il 2010. E se c’è chi ha ben figurato, come il francese Baclet, il maltese Muscat o il camerunese Matute, tanti altri purtroppo hanno deluso le aspettative o sono stati autentiche meteore: dalla punta argentina Turienzo ai nigeriani Babatunde e Adeshina, dall’uruguagio Bentancourt al nordcoreano Choe, passando per l’australiano Max Vieri e i ghanesi Barusso e Salifu. Nessuno, però, rappresenta le speranze tradite come il francese Mohamed Fofana: arrivato con buone referenze dalla Pro Patria, la punta inanellerà prestazioni inconsistenti trovando il primo gol stagionale solo al 28° turno e totalizzando alla fine solo 2 reti in 23 presenze.

Discontinuo e deludente anche l’apporto di un altro giocatore arrivato con ottime credenziali alla corte del fu Ac Arezzo: parliamo di Pedro López, terzino destro spagnolo prelevato dal Cartagena e con un trascorso anche nella terza squadra del Real Madrid. In B giocò quindici partite in due stagioni, e andò pure peggio dopo la retrocessione: sette presenze agli ordini di De Paola e Cuoghi prima di trasferirsi in Armenia.