"L'Arezzo punta in alto": parla il nuovo dg. "Tra dieci giorni il nuovo allenatore"

Parla il giovane Riccardo Fabbro. «Punteremo su giovani da valorizzare ma anche su giocatori di qualità. Il tecnico entro il 24 agosto»

Riccardo Fabbro

Riccardo Fabbro

Arezzo, 15 agosto 2020 - «La piazza con il giusto mix di passione e ambizioni». E’ la fotografia di Arezzo secondo Riccardo Fabbro. Classe 1986, ex portiere nel giovanili della Lodigiani, ma anche ex guardalinee fino alla Lega Pro con una laurea in Economia, specializzato nel mondo della finanza avendo lavorato anche come promotore. Sarà lui il nuovo direttore generale.

«Grazie al mio lavoro ho avuto modo di conoscere anche atleti professionisti - racconta Fabbro - una volta smesso di arbitrare li ho potuti seguire ancor più da vicino». Già perchè Fabbro ha curato gli interessi, come procuratore, di vari atleti. «Ho conosciuto il gruppo che era interessato all’acquisto dell’Arezzo e li ho affiancati. Un’esperienza che avevo già avuto con il Trapani. Poi i nuovi proprietari dell’Arezzo mi hanno proposto questo ruolo. Anche La Cava, che conosco da tempo, era contento. La mia estrazione è finanziaria ma ho anche la passione per lo sport e il calcio. Mio padre, Enrico è un allenatore».

Cosa pensa di Arezzo? «Una piazza ideale per iniziare il mio percorso come direttore generale - risponde Fabbro - qui credo di trovare il giusto mix di passione e ambizione. Non è una squadra alla prima apparizione in C ed ha nel suo curriculum il salto di categoria. Di certo cercherò di far valere la mia esperienza con i procuratori e con le banche».

Cambierà molto l’organigramma? «Abbiamo la fortuna di partire da zero. Potremo mettere persone non corrotte dal sistema calcio. Vorrei inserire gente che stimo e con curriculum importanti. Al marketing abbiamo duetre scelte. È un ruolo che potrebbe essere affidato ad una figura universitaria. Mi piacerebbe un organigramma giovane e di competenza: ogni dirigente porterà la propria esperienza relativa a quel settore. E poi vorrei legare allo stadio il mondo degli sport elettronici».

Una rosa con già 20 giocatori la preoccupa? «No, ma dovremo puntare sulla valorizzazione con i prestiti dalla serie A e B. Ci saranno delle cessioni. Qualcuno, ma non faccio nomi, ha chiesto di partire mentre altre società si sono fatte avanti. Per adesso nessuno si muoverà».

Punterete al minutaggio? «Diciamo che non è una priorità, ma se dovessimo riuscirci perché no. Il nostro obiettivo è puntare su elementi da valorizzare affiancandoli a elementi di qualità».

La preparazione quando inizierà? «Il 20 e 21 agosto. Test, visite mediche, poi spazio agli allenamenti. I preparatori atletici e quello dei portieri dell’ultima stagione sono sotto contratto fino a fine agosto, percepiscono regolare stipendio, saranno loro a seguirli. Poi entro il 24 agosto presenteremo allenatore e direttore sportivo, quindi penseremo alle giovanili e al mercato».

Cosa pensa di Orgoglio Amaranto? «Importante. Lo avevo proposto anche a Trapani tramite il crowdfunding. Tutti i grandi club hanno questo tipo di formula. Orgoglio Amaranto è stato determinante nell’ultimo periodo e non solo»