MONTEVARCHI
Sport

Bigliazzi, il portiere-imprenditore "Al Brilli Peri sarà un’altra Aquila"

L’ex numero uno dei rossoblù ripercorre la sua lunga carriera e analizza il momento della squadra di Malotti

di Giustino Bonci

Oggi l’Aquila, se non si fosse messa di traverso la recrudescenza della pandemia, sarebbe tornata a giocare al "Gastone Brilli Peri", ospitando nel rinnovato Comunale la Fermana. L’incontro con i marchigiani, com’è noto, è stato rinviato a mercoledì 2 febbraio e per rivedere i rossoblù nel loro stadio bisognerà attendere domenica 30 gennaio quando l’impianto di via Gramsci riaprirà i battenti per la gara di campanile con il Pontedera. Solo allenamenti, dunque, in questa fase della stagione per i rossoblù che da giorni si concentrano anima e corpo sulla trasferta in programma tra una settimana esatta, sabato 22 del mese, all’Adriatico di Pescara. Nel frattempo, continuano a dire la loro sul Montevarchi attuale, con qualche spruzzo di "amarcord", alcuni dei giocatori protagonisti in un passato peraltro non remoto nei ranghi della formazione valdarnese.

E’ il caso, stavolta, di Federico Bigliazzi, ex portiere con trascorsi di assoluto rilievo tra i professionisti con la casacca aquilotta e non solo (nel palmares anche Modena, Lucchese e L’Aquila), e adesso affermato imprenditore della ristorazione con il suo Tuscan Gastro Bar "Via Roma 7" nel cuore del centro storico cittadino. Locale che fu selezionato anche per il contest di Sky per scoprire il miglior chef d’Italia. Classe 1973 è stato il prototipo perfetto del talento fatto in casa, cresciuto nel vivaio montevarchino, iniziando dai "Pulcini" e approdato cammin facendo in prima squadra: "Devo molto per questo – afferma Bigliazzi – a Piero Braglia. Nei miei confronti aveva un atteggiamento paterno e mi fece esordire in un campionato difficile come la C 1". Fu un battesimo del fuoco per il ragazzo appena ventiduenne, gettato nella mischia il 9 marzo 1995, quando le aquile vinsero per 3 a 1 a Cittadella con una rete di Scattini e la doppietta di Arcadio: "Per certi versi – riprende l’ex estremo difensore – mi sento di avvicinare il mio mentore di allora a Roberto Malotti. All’apparenza burbero come Braglia ma straordinario conoscitore di calcio e capace di insegnare moltissimo ai giovani. Riesce a motivarli e sono certo che il suo carisma consentirà all’Aquila di raggiungere la salvezza e di togliersi molte altre soddisfazioni".

Tra i tecnici che hanno avuto fiducia in lui non dimentica Giancesare Discepoli: "Lo ricordo come un grande professionista. Mi fece scendere in campo 33 volte e mi misi in luce al punto da essere tesserato dal Modena, guarda caso in questa stagione ‘nostro’ avversario. Purtroppo nel momento migliore della carriera l’infortunio alla spalla mi condizionò". L’ex numero uno aquilotto, di recente, ha potuto visitare il restaurato "Brilli Peri" ed è assolutamente sicuro che il ritorno dell’Aquila nel suo "nido" contribuirà a dare ai ragazzi di Malotti la spinta giusta per tagliare con largo anticipo il traguardo della permanenza in categoria: "Il Montevarchi è atteso da una serie di battaglie determinanti per rimanere in serie C e poter disputare quelle casalinghe finalmente a casa propria sarà un valore aggiunto. Sull’esito finale – è la conclusione di Bigliazzi – non ho dubbi perché credo nelle qualità del gruppo che, a prescindere dall’età media giovanissima, ha dimostrato già nella prima parte del torneo di tenere botta anche davanti alle ‘grandi’".