Arezzo, c’è da fare in fretta per la cessione

La prossima settimana potrebbe essere decisiva anche perché incombono scadenze da rispettare con la Covisoc e per l’iscrizione

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E’ in arrivo una sorta di accelerata nelle trattative tra Giorgio La Cava e gli acquirenti con i quali sta trattando la cessione del 99 per cento dell’Arezzo. La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per il closing perchè oltre alla volontà emersa anche dalla lettera di Andrea Stanzione, c’è anche il comunicato della Figc - uscito nella serata di venerdì - a spingere verso il passaggio di quote. Questo perchè il documento 248A regolamenta la concessione delle licenze nazionali e fissa un calendario di scadenze che non possono essere sgarrate. Ad esempio entro il 10 luglio la Covisoc esige la situazione patrimoniale al 31 marzo, l’indicatore patrimonializzazione, l’indicatore di liquidità (al 31 marzo 2020), quello di indebitamento e l’indicatore di costo del lavoro.

Ma oltre a questi indicatori dovranno essere depositati documenti relativi ai contratti e agli ingaggi dei calciatori e, in caso di inosservanza scatterà l’illecito. E’ bene ricordare poi che entro il 5 agosto dovrà essere depositata la domanda di ammissione al campionato con la relativa fideiussione. In poche parole tra due settimane c’è uno scoglio da superare non di poco conto ed ecco perchè è necessario per venditore e acquirente definire nei tempi più brevi possibili l’eventuale passaggio di quote.

D’altronde il presidente La Cava non ha nascosto l’intenzione di passare la mano, così come Stanzione assieme ai suoi tre soci di rilevare il Cavallino. In mezzo ci sono i numeri delle spese (ingaggi, fisco, contributi) da far quadrare e per i quali nelle scorse settimane Giovanni Grazzini e Marco Grotti hanno lavorato senza sosta per preparare quello che è il bilancio al 31 marzo, fornendo al gruppo Stanzione tutta la documentazione necessaria per analizzare ai raggi X il Cavallino. Una mole di lavoro, una montagna di documenti inviati a Roma per essere analizzata dagli esperti contabili dell’immobiliarista romano.

A questo punto c’è da attendersi nel giro di poche ore il summit nella capitale tra La Cava e Stanzione per capire come poter raggiungere l’accordo, senza dimenticare tuttavia le parole di Ermanno Pieroni che a sua volta ha detto di avere due-tre imprenditori disponibili a rilevare l’Arezzo. Il tempo potrebbe non essere benevolo, vista e considerata la scadenza del 10 luglio. Tuttavia il closing sembra possibile e vicino con l’iscrizione al campionato che è un appuntamento imprescindibile per la città e per mantenere il valore aziendale della club.

Importante è che l’Arezzo finisca in buone mani. Troppi anni si sono vissute situazioni difficili, il club amaranto deve avefrre solidità e continuità, non una situazione di incertezza che preoccupa giustamente anche la tofiseria.