Sergio Rossi
Politica

Centrosinistra, ridda di nomi: spunta anche l'autocandidatura di Giorgi

L'ex assessore provinciale vuole "rappresentare l’area dei cattolici democratici". Ma il favorito numero uno resta Luciano Ralli. Ceccarelli e gli altri: le ipotesi

Giuseppe Giorgi

Arezzo, 9 febbraio 2020 - Arezzo sfoglia la margherita ma anche il centrosinistra non scherza. L’impasse sul candidato a sindaco è ancora totale ed è probabilmente frutto di una strategia precisa, quella di aspettare l’evolversi della situazione sul fronte opposto. Il ragionamento, dice un esponente di primo piano del Pd, è semplice. Ovvero: se il candidato è Ghinelli possiamo agire in un modo, se il candidato e un altro potrebbero cambiare le modalità anche da parte nostra.

Eppure dalla cerchia dei nomi che sono stati fatti, non si scappa. Il sogno resta Vincenzo Ceccarelli che è però sempre più proiettato verso la Regione, spinto in questo senso anche dal partito regionale. Ceccarelli si presenta infatti con il bagaglio delle ventimila preferenze raccolte nelle ultime elezioni regionali e quesi voti fanno comodissimo a Eugenio Giani, il candidato presidente del centrosinistra.

Giani non appartiene alla stessa componente, ma questo evidentemente non rappresenta un ostacolo perché poi i giusti contrappesi possono tranquillamente trovarsi nella composizione dell’esecutivo. Ma le speranze del Pd locale non tramontano del tutto.

C’è poi Luciano Ralli che anche ieri ha esternato con l’ennesima dichiarazione di questo periodo nel quale il capogruppo consiliare gioca a tutto campo da candidato sindaco in pectore. Da ieri è pure spuntata un’altra novità, legata al nome di Giuseppe Giorgi, membro dell’assemblea nazionale del Pd. La sua è una sorta di autocandidatura, «sento il dovere civile, avverto la sensibilità sociale - scrive - di contribuire con idee di sviluppo e messa a disposizione».

Al di fuori della nota ufficiale, chiarisce: «Mi pare che manchi, nel novero dei papabili,una candidatura proveniente dall’area dei cattolici democratici che pure hanno dato un contributo determinante nella costituzione del Pd. Si parla infatti solo di esponenti che arrivano dal vecchio Pci o dal campo socialista».

Autocandidatura che non ha però alcun retropensiero di possibile rottura: «La mia azione - dice Giorgi - sarà comunque tesa a far vincere il centrosinistra e l’Arezzo democratica. Voglio aiutare a far nascere di una proposta nuova eticamente indiscutibile, politicamente capace, radicata nel sociale che come squadra possa candidarsi al governo di Arezzo».

Detto di Giorgi, c’è da registrare l’uscita di scena, che pare ormai definitiva, di Angiolo Agnolucci, ipotesi tornata fuori qualche giorno fa ma che si scontra con la volontà del conosciutisismo e stimato medico. A proposito di medici, una sorta di costante nella rosa dei candidabili del centrosinistra, continua il corteggiamento su Marcello Caremani, ci sono abboccamenti ma l’ex primario del San Donato si sarebbe tirato indietro senza ripensamenti.

E poco praticabile pare la pista che porta a Lucia De Robertis, pure lei come Ceccarelli in procinto di tornare a sedersi sui banchi del consiglio regionale di cui oggi è vicepresidente. Tracciando un’ipotetica linea, è comunque Luciano Ralli il candidato nettamente in pole position, a prescindere da ciò che potrà avvenire, o non avvenire, nel campo del centrodestra. I tempi? Li ha indicato il segretario provinciale del Pd Francesco Ruscelli: fine febbraio.

E in queste settimane proseguiranno gli incontri di area, con l’intenzione di allargare il più possibile il perimetro dell’alleanza. Numerose, insieme ai partiti, le sigle che aderiscono alla coalizione cui potebbe aggiungersi anche Civitas, l’associazione protagonista di numerosi incontri pubblici nelle ultime settimane.