Cos’è il codice di Camaldoli e chi lo scrisse

Nel monastero in provincia di Arezzo, nel 1943, si gettarono le basi della democrazia moderna

L'eremo di Camaldoli

L'eremo di Camaldoli

Poppi (Arezzo), 21 luglio 2023 – Cos’ è il Codice di Camaldoli? La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Eremo di Camaldoli in occasione degli ottantanni del Codice riporta alla ribalta questo importante documento che fu redatto nel 1943.

Proprio all’Eremo di Camaldoli, in un momento chiave per il futuro dell’Italia, tra il regime fascista e la rinascita repubblicana che di lì a poco sarebbe iniziata, si ritrovarono professionisti e intellettuali cattolici. 

La “regia” dell’incontro fu di quello che poi sarebbe stato il futuro Papa Paolo VI, Monsignor Giovanni Battista Montini, che in quel tempo era nella segreteria di Stato vaticana. 

Erano i giorni in cui il regime di Benito Mussolini stava per cadere. E a Camaldoli, con la stesura del Codice, vennero messe sul tavolo le idee che poi avrebbero portato alla Costituzione. Per questo il Codice di Camaldoli è così significativo. Perché dopo ottant’anni mostra ancora tratti di grande attualità. E si rivela ancora una guida per la politica attuale. Questo il significato anche della visita del presidente della Repubblica Mattarella.

Dopo la stesura nel ‘43, il Codice uscì nel 1945. I lavori si svolsero dal 18 al 24 luglio del 1943. Una trentina i cattolici che parteciparono tra laici e religiosi. Sette i punti fondamentali del Codice. I sette punti analizzati furono: lo Stato, la famiglia, l’educazione, il lavoro, la produzione e scambio, l’attività economica, la vita internazionale. 

A partire soprattutto dagli Anni Ottanta il Codice fu meglio inquadrato dal punto di vista storico e progressivamente studiato e analizzato in maniera più completa.