
Alessandro Ghinelli e Matteo Bracciali
Arezzo, 5 giugno 2015 - Prime scintille di campagna elettorale. Giovedì sera su Arezzo Tv il primo confronto pre ballottaggio. Matteo Bracciali ha riportato a galla «variantopoli». «Io per quella inchiesta non sono stato nemmeno chiamato dai pm a testimoniare» ha risposto Alessandro Ghinelli che era in giunta in quel periodo.
«Citarla è davvero scorretto, ma sono contento se lo continueranno a fare – ci racconta – ho tutte le carte in regola per affermare che non c’entro nulla e per gridare alla città che sono una persona onesta. Vogliono continuare a parlare di Variantopoli? Bene, mi invitano a nozze». Gli fa eco Bracciali: «Ghinelli continua a parlare di un progetto civico, io volevo solo ricordargli che molte persone che lo appoggiano anche oggi, sono le stesse che appartenevano a quella disastrosa stagione politica».
Intanto i confronti faccia a faccia saranno una dele cifre dei prossimi giorni. Mercoledì in piazza San Francesco con i Costanti a organizzare, giovedì a Teletruria. E l'agenda ha ancora qualchhe pagina tutta da scrivere.
Il ballottaggio che deciderà il nome del nuovo sindaco è partito a tutto fuoco. Matteo Bracciali ha deciso nel confronto con i suoi nell'auditorium Montetini una nuova strategia. Per Bracciali c’è un esercito di 200 persone pronto a battere la città porta a porta, campanello per campanello. Gireranno in coppia con una maglietta targata Bracciali e spiegheranno a chi vorrà aprire la porta perchè votare il candidato del centrosinistra.
Al fianco di Bracciali per l’ultimo sprint ci saranno anche esponenti di spicco del partito, quelli non propriamente renziani tra cui questi anche Vincenzo Ceccarelli che ha annunciato in assemblea l’impegno pancia a terra fino al giorno del ballottaggio «E’ tornato l’entusiasmo, siamo pronti ad affrontare questo sprint sicuri di portare a casa il risultato» spiega Matteo Bracciali.
Intanto dalle parti del centrodestra i più caldi sostenitori hanno iniziato a ghinellizzarsi sulle loro pagine facebook. Mandi una mail con foto e ricevi la tua immagine in versione Ghinelli. Pizzo, baffi e capello brizzolato per tutti. Anche per Ghinelli è iniziato l’ultimo giro fatto di eventi pubblici e porta a porta in tutto il comune. «Stiamo lavorando compatti. Non ho cercato i big della politica perchè voglio dare una maggiore connotazione alla lista civica come tale e non come derivato della politica», spiega. E oltre che sul passa parola, Ghinelli punta sui confronti vis a vis con il suo competitor.
Tutto puntato sul ballottaggio. La città ha un appuntamento da non perdere per domenica 14 giugno, il giorno dello spareggio tra i due candidati a sindaco più votati nel primo turno. Il ballottaggio tra il centrosinistra e il centrodestra, tra uno dei leader renziani di sempre, cioè Matteo Bracciali, e Alessandro Ghinelli, uno degli assessori di punta delle giunte Lucherini.
Il risultato era nelle cose, dopo l'esito delle regionali: i numeri per una vittoria al primo turno di Bracciali chiaramente non c'erano: e lo spoglio delle comunali lo conferma. Bracciali chiude con il 44,2 contro il 36% di Ghinelli. Massimo Ricci si attesta al 9,1%, Mori è al 4,6, l'unico che emerga tra gli altri candidati. Ferma a 1,7 anche Maria Cristina Nardone, e intorno gli altri protagonisti della sfida.
Un quadro dal quale filtrano le prime ipotesi sulle squadre. Se vince Matteo Bracciali un assessore sicuro è l’uscente Francesco Romizi che ha ottenuto un botto di preferenze Un assessorato andrebbe pure ai Popolari e l’identikit potrebbe corrispondere a Luigi Scatizzi. Due nomi quasi certi fra gli eletti Pd: due ex presidenti, uno della commissione assetto del territorio ed è Alessandro Caneschi e uno del consiglio comunale ed è Luciano Ralli. Tre nomi sopra quota 500 preferenze.
Tra le donne sembrano in pole position la segretaria comunale Elisa Bertoli e l'uscente Barbara Bennati. Più due esterni.
Eccoci a Ghinelli. La sua lista è la prima della coalizione e questo frena gli appetiti delle altre forze. La Lega potrebbe puntare su Egiziano Andreani, personaggio storico del Carroccio. Per Forza Italia in pole position è Alessio Mattesini, mentre in Fratelli d’Italia potrebbe tornare alla ribalta il nome di un ex assessore come Francesco Macrì: anche se dalla sua lista cresce l'ipotesi Paolo Bertini eventuale assessore allo Sport. Un posto d’obbligo a Gianfrancesco Gamurrini, capolista di OraGhinelli, che vanta altri due papabili forti come Marcello Comanducci e Franco Scortecci. Top secret su tutto ma soprattutto sui professionisti esterni.
Torniamo ai risultati. Sul piano delle liste il Pd è al 35,9: la lista Arezzo in Comune è al 4,7, con i Popolari al 3,5 e la lista civica sotto il 2%. Sul fronte Ghinelli Forza Italia è al 10%, la lista civica sorpassa il partito madre con il 12,2 e la Lega resta sotto la doppia cifra, a 8,6, mentre Fratelli d'Italia sono sulla soglia del 5%. Forza Italia è la terza lista, seguita dai Cinque Stelle
Una forbice tra i due schieramenti principali che si è andata disegnando durante tutto lo spoglio fino a stabilizzarsi su questa distanza che è di circa dieci punti: che dà a Bracciali il vantaggio per la partita di ritorno ma lascia ampi margini di recupero, come del resto confermano tutti i ballottaggi che si siano svolti non solo ad Arezzo ma anche a livello nazionale.
Il Pd affronta con il vento contro e non in poppa come era successo un anno fa alle Europee e a cascata l'effetto arriva dappertutto, compresa Arezzo. Dove comunque il centrodestra incassa un primo risultato importante frutto dell'abilità di aver accorpato buona parte del fronte.
Di là ci sono diverse posizioni che si ispirano alla sinistra, e che ora si troveranno davanti alla scelta netta sul secondo turno, più i cinque stelle, la cui linea non è mai identificabile in uno dei due schieramenti, e alla lista civica di Maria Cristina Nardone, in una posizione da questo punto di vista defilata.
Sono oltre tremila i voti che dividono i due schieramenti. Bracciali porta sulle sue posizioni 18.910 aretini, Ghinelli 15393. Nel primo caso con un voto fortemente polarizzato intorno al Pd (che drena 14675 voti) e nel secondo su uno schieramento che raccoglie un consenso quasi analogo dalla lista civica, Forza Italia e dalla Lega.
I Cinque Stelle arrivano oltre il 9%, Gianni Mori con il suo 4,6% è quello che va meglio sulle ali della sinistra,
REGIONALI. Il Pd arretra nettamente ma si conferma il primo partito sia in provincia (46,2%) che nel capoluogo (40,7%, 15 punti in meno), mentre avanza prepotentemente la Lega (14,4 in città e 19% in provincia) , Forza Italia si consolida (17 per cento in città e 14,4% in provincia) almeno rispetto ai brutti pronostici del giorno prima, e vanno molto bene anche i grillini. Questo il dato politico nella notte dallo scrutinio delle Regionali che vede la rielezione a governatore di Enrico Rossi. Il suo consenso provinciale è superiore alla media regionale, mentre in città si va molto al di sotto. Se le cifre si confermassero oggi pomeriggio nello spoglio delle Comunali del capoluogo, si andrebbe verso un ballottaggio fra Matteo Bracciali (centrosinistra) e Alessandro Ghinelli (lista civica cui si accompagnano le varie sigle del centrodestra). Perdipiu' con un margine molto più ristretto di quanto fosse nei pronostici della vigilia in caso di ulteriore sfida a due. In provincia le nuove sezioni fanno scivolare Rossi sotto il 50% che a lungo era riuscito a mantenere e il Pd sotto il 45%. Ma mancano ancora 100 sezioni e il dato è in via di aggiustamento.
Dati? Rossi chiude con un 41,6, seguito da Mugnai (19,2), Borghi (18,8) e Giannarelli (14,1). Tra le liste il Pd chiude al 40,7%: dietro Forza Italia al 17,3%. Allo sprint la Lega (14,3) batte i Cinque Stelle (14). Fratelli d'Italia chiude al 4,7, i Sì Toscana al 3,8.
In provincia Rossi al 47,3% e il Pd al 46,2. Borghi è a quota 19,4,Mugnai al 14,5 e Giannarelli al 13,1, I 5 Stelle sono a un'ìncollatura da Forza Italia (13,03 contro 12,97) ma con la Lega seconda a quota 15,8. La sinistra di Fattori scala il 4%