Fimer. Chienni bussa alla porta del Mise. "Attendiamo l'incontro"

Il sindaco di Terranuova Bracciolini sollecita il tavolo tecnico, che manca dall'11 gennaio. "Siamo in una fase delicata e strategica".

Lavoratori Fimer in piazza

Lavoratori Fimer in piazza

Arezzo, 01 febbraio 2022 - Il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico di programmare in tempi brevi un nuovo tavolo sulla Fimer. Una richiesta esplicita, perchè il tempo stringe e ancora non è stata fissata una data. La vertenza, con le sue importanti ripercussioni occupazionali ed economiche sul territorio, continua ad essere al centro dell’attenzione e dopo gli incontri che si sono succeduti negli scorsi mesi, Chienni, in accordo con le organizzazioni sindacali, ha sollecitato il Mise a convocare un nuovo incontro per fare chiarezza sulla situazione finanziaria dell’azienda e sul suo futuro. “L’obiettivo è quello di vigilare affinché venga salvaguardata l’occupazione sia nello stabilimento che nell’indotto – ha dichiarato il sindaco – Durante il Consiglio Comunale dedicato a questa vertenza, il Presidente della Regione, Eugenio Giani, ci ha confermato che al prossimo incontro presso il MISE sarà presente in prima persona, in modo da attestare ulteriormente il supporto della Regione alla tutela dei lavoratori coinvolti”.

La vertenza, infatti, è complicata, ma Giani ha deciso di scendere in campo in prima persona, impegnandosi a seguire personalmente questa vicenda e annunciando al sindaco Sergio Chienni che parteciperà direttamente al tavolo al Mise.. Insomma, la mobilitazione è in atto. L’attesa è adesso per il nuovo tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo Economico. In quell’occasione si attendono risposte. Come ha ricordato la segretaria provinciale della Fim Cisl Ilaria Paoletti è necessario sapere chi è l’investitore, la sua affidabilità, a quali condizioni vuole entrare e se ci sono elementi di frizione che impediscono la conclusione della trattativa. C’è poi un altro problema da affrontare, come ha ricordato in occasione del consiglio comunale straordinario, che si è tenuto nei giorni scorsi, David Materazzi della Uil Uilm. “Alcuni lavoratori del settore ricerca e sviluppo, che sono delle eccellenze, senza prospettive chiare sul futuro, iniziano a guardarsi intorno, e quindi si stanno sfilando. Si tratta di competenze importanti che nascono da lontano, perché non bisogna scordarsi che questi professionisti si sono formati ai tempi della Power One”. 

L’ultimo tavolo tecnico al Mise risale all’11 gennaio scorso ed è stato interlocutorio. In quell’occasione la proprietà ha annunciato che, pur avendo attivato il concordato in bianco, intende arrivare alla ristrutturazione del debito nei 120 giorni concessi dal Tribunale di Arezzo e in questo lasso di tempo approvare il bilancio 2020. Inoltre l’intenzione, è stato affermato, è di utilizzare il flusso di cassa per pagare i materiali consegnati e soddisfare gli ordini della clientela, riuscendo così a mantenere i fornitori unici. Molte le testimonianze di vicinanza arrivate in queste settimane ai lavoratori. Ricordiamo l’8 gennaio la Santa Messa celebrata davanti ai cancelli della fabbrica dal Vescovo di Arezzo Monsignor Riccardo Fontana, che, nella sua omelia, rimarcò l’importanza del lavoro come cardine della società e la necessità di agire in fretta a tutti i livelli istituzionali.” Ognuno di noi – disse - deve fare la sua parte. Il lavoro non si tocca”. Il Valdarno non può permettersi un altro epilogo come quello della Bekaert, che rappresenta una ferita ancora non rimarginata.