Bpel, primo gruppo di investitori vuol costituirsi parte civile contro Fornasari e Bronchi

Una trentina di azionisti e obbligazionisti che vengono dall'Abruzzo, saranno in aula nell'udienza preliminare per l'ostacolo alla vigilanza del 10 marzo. Ma bisogna vedere se il Gip li riterrà danneggiati dal reato di cui si discute. Se la decisione fosse positiva, può essere l'inizio di una marea

Luca Bronchi

Luca Bronchi

Arezzo, 6 febbraio 2016- Sono per ora una trentina gli azionisti e obbligazionisti dell'Aquilano correntisti della filiale della Banca Etruria di Pizzoli (L'Aquila) beffati dal decreto salva banche che vogliono costituirsi parte civile nell'udienza preliminare del primo filone dell'inchiesta sull'istituto di credito toscano riguardante l'ostacolo alla vigilanza, in programma il 10 marzo ad Arezzo. Il comitato di Pizzoli, comune a pochi chilometri dall'Aquila, è stato il primo a costituirsi in Italia, radunando risparmiatori poi da ogni parte del Paese.

Il filone è il primo per il quale nei giorni scorsi è stata fissata l'udienza preliminare, quello dell'ostacolo alla vigilanza di cui sono accusati l'ex presidente Giuseppe Fornasari, l'ex direttore generale Luca Bronchi e il direttore centrale David Canestri, responsabile del risk management. Ovviamente, il fatto che i risparmiatori beffati vogliano costituirsi non significa che poi riescano davvero a farlo. Di mezzo, infatti, c'è una questione giuridica: i loro legali devono cioè dimostrare che sono stati effettivamente offesi dal reato per il quale si va in aula.

Occorre ossia provare che l'ostacolo alla vigilianza, nei suoi due capi di imputazione della sottovalutazione dei crediti deteriorati nel bilancio 2012 e dello spin-off immobiliare del consorzio Palazzo della Fonte abbia davvero danneggiato i possessori delle obbligazioni subordinate fino ad influire sulla decisione dell'azzeramento dei titoli. La decisione ultima spetta al Gip che presiederà l'udienza, il cui nome non è ancora noto ma che potrebbe essere Anna Maria Lo Prete, la stessa che ha firmato la convocazione dell'udienza.

Un'eventuale pronuncia negativa da parte del Gip non precluderebbe ai risparmiatori di riproporre la costituzione di parte civile nei successivi gradi di giudizio, ossia nel processo vero e proprio, se e quando si farà. E' già successo, sempre con il giudice Lo Prete, nel caso Eutelia. Allora il Gip negò ai lavoratori  ripodel gruppo finito in un altro mega-crac di costituirsi in udienza e i dipendenti riproposero l'istanza all'inizio del processo di primo grado, peraltro ottenendo un'altra bocciatura da parte dei giudici.

Se invece la decisione del Gip fosse positiva, se cioè ai risparmiatori abruzzesi fosse consentita la costituzione di parte civile, si aprirebbe un fronte pressochè infinito, perchè a quel punto, forti del precedente, anche gli altri obbligazionisti e azionisti potrebbero chiedere di presentarsi in aula a reclamare i danni e si parla di decine di migliaia di persone in tutta Italia: 5 mila i bondisti subordinati, 62 mila gli azionisti. Di certo, l'unica parte che può sicuramente costituirsi nel procedimento per l'ostacolo alla vigilanza è la Banca d'Italia, che è quella propriamente offesa dal reato, perchè i capi di imputazione riguardano appunto le difficoltà poste all'atività di vigilanza di via Nazionale.

Solo nel territorio aquilano sono circa 1.500 i risparmiatori di Banca Etruria che hanno perso tutto per effetto del salvataggio del governo che ha riguardato anche Carichieti, Banca Marche e CariFe. «È possibile che ai risparmiatori di Pizzoli si uniscano altri da Toscana, Sicilia Calabria e Molise», spiega l'avvocato Vanna Pizzi, legale del comitato Difesa risparmiatori Banca Etruria di Pizzoli.

«Ora - continua Pizzi - potranno costituirsi parte civile obbligazionisti e azionisti che si ritengono offesi o danneggiati relativamente a questo primo filone di indagini. La Procura è stata veloce nel fissare l' udienza dopo tre settimane dalla chiusura delle indagini, mentre non si può dire la stessa cosa per Cantone che ancora non ha reso noti i criteri relativi all'arbitrato tramite cui gli obbligazionisti possono ottenere i rimborsi».

L'avvocato sottolinea quindi di essere in attesa della chiusura delle ulteriori 3 indagini da parte della procura di Arezzo «che saranno allo stesso modo o anche più importanti di questa per i risparmiatori». In Abruzzo secondo una stima sarebbero circa 5 mila i risparmiatori colpiti dalla vicenda della quattro banche.