Arezzo Fiere, Vannetti presidente? Documento delle categorie: tutti uniti intorno a Ferrer

"Ha assunto una posizione decisiva per la ricompattazione del sistema economico intorno a una nuova governance... Ruolo che sarà riconosciuto da tutti i soggetti pubblici e privati"

Ferrer Vannetti

Ferrer Vannetti

Arezzo, 21 gennaio 2019 - Chi l'ha detto che la domenica è il giorno del riposo? Di certo non le associazioni di categoria aretine che a ogni dì di festa producono un nuovo documento sulla questione di Arezzo Fiere, sempre più stringente verso l’addio di Andrea Boldi e l’arrivo di un nuovo presidente, cui spetterà di negoziare e firmare l’accordo per la cessione a Ieg delle fiere orafe.

Domenica scorsa, dunque, era nata la Santa Alleanza da cui era rimasta fuori per questione di decenza la Confartigianato cui appartiene Boldi. Ora, dopo che il presidente degli artigiani Ferrer Vannetti ha scaricato platealmente l’attuale numero uno del Palaffari (che però insiste nel non dimettersi), salta anche l’ultima ipocrisia e Confartigianato si unisce agli altri pure ufficialmente.

Dal che si può dedurre che si allarga la strada che porta lo stesso Vannetti verso la presidenza di Arezzo Fiere, ipotesi di cui si sussurra da settimane e che diventa sempre più concreta. Intendiamoci: nessuno fa ancora ufficialmente il nome di Vannetti, ma è pressochè certo che sarà lui una delle figure designate nel Cda destinato a uscire dall’assemblea del 30 gennaio, probabilmente insieme al commercialista Gino Faralli.

E che il leader di Confartigianato possa trasformarsi nel nuovo padrone di casa del Palaffari lo dice tutto il documento firmato ieri anche da Confcommercio, Confindustria e Cna, cioè le associazioni di maggior rappresentatività all’interno della giunta di Camera di Commercio. In particolare nel passaggio in cui, dopo il ringraziamento rituale al presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi, uno dei grandi tessitori di questa vicenda, si passa al ruolo proprio di Vannetti, «cui va riconosciuto il merito di aver assunto una posizione decisiva per la ricompattazione del sistema economico intorno all’ipotesi di una nuova governance del territorio e del suo ente fieristico».

Se non è ancora una designazione poco ci manca, anche perchè il documento diventa persino più esplicito: «Un ruolo che non potrà non essere riconosciuto da tutti i soggetti pubblici e privati chiamati a valutare le ipotesi di consolidamento e sviluppo di Arezzo Fiere». Manca giusto il «Vannetti for president». E’ un documento che il leader di Confartigianato potrà giocarsi stasera nel corso di una riunione decisiva dell’associazione di via Tiziano, nel quale si annunciano ancora venti di battaglia.

Dopo la rottura fragorosa con il suo presidente della settimana scorsa, infatti, Andrea Boldi, che resta il capo degli orafi della categoria, potrebbe ingaggiare un nuovo duello. E Vannetti ci arriva forte dell’appoggio di tutte le altre associazioni. Come a dire che è l’uomo dell’unità quanto il collega continua a dividere.

Il documento di ieri infatti parla di superamento delle divisioni, «tantomeno ideologiche». Ora, si dice, ogni sforzo va concentrato su rischi e benefici dell’operazione Ieg, «sottraendo la questione alla tensione di vicende personali». Altra stoccata a Boldi, mentre per Vannetti c’è «il merito di una scelta matura e responsabile». Il cerchio pare chiuso, manca solo il voto. O le dimissioni di Boldi, se arriveranno prima del 30 gennaio.