
"Voglio incontrare prima possibile gli operai": il Vescovo Andrea Migliavacca risponde al volo a chi gli chiede come sta vivendo la morsa della Fimer. Arriva da un’altra parte della Toscana ma sta cominciando a scoprire, un petalo alla volta, i risvolti di un’industria articolata e complessa come quella aretina. "Credo che in certi casi i fatti valgano più delle parole" commenta pescando un po’ nelle sue radici lombarde. "Nei prossimi giorni contatterò gli operai e i sindacati per trovare insieme il momento migliore per una visita: spero comunque che sia già in settimana".
La carezza autorevole del Vescovo si va ad aggiungere a quelle di un paese, come a Terranuova chiamano ancora la loro città. "Certo che siamo qui, ci mancherebbe altro: qui è in gioco una parte del nostro futuro". Non lo dicono solo, e a ragione, i dipendenti: lo dicono tutti a Terranuova. Anche perché, in fondo, tutti hanno un collegamento con quell’azienda di concezione moderna. E che già nella sua configurazione, nota il presidente della Regione Giani, tradisce la propensione a dare del tu al futuro. Il Vescovo avverte il dovere e anche il piacere di scendere in campo.
"Il mio auspicio è che venga trovata un’intesa per salvare l’azienda. Intanto nell’interesse degli operai e delle loro famiglie: e poi perché ho ben capito che è un elemento di prestigio e di ricchezza del territorio. Quindi invito chi di dovere a fare tutti gli sforzi possibili per arrivare ad un accordo".
Già a Terranuova il parroco don Enrico Gilardoni aveva fatto sentire la presenza della chiesa. Il primo maggio era anche lui nella sala consiliare: le ore della paura, anche allora con la pioggia ad allontanare l’assemblea dalla fabbrica per farla convergere in Comune. Una paura che sembrava fugata e che invece ha ripreso corpo nei giorni scorsi, come certi fantasmi.
"Durante i miei anni a San Miniato ho seguito passo passo la crisi di un settore lì molto forte, quello dei conciatori. Prima nel 2008 e poi negli anni della pandemia. E avevo indicato fin dal mio arrivo che uno dei punti forti sarebbe stato proprio il mondo del lavoro".
Con la Fimer siamo addirittura a cavallo tra due mondi, perché gli inverter legati all’energia solare ben rappresentano la predilezione di Andrea per i temi ecologici e per quelli della sostenibilità, l’anima francescana che rivendica spesso con forza.
Intanto nella domenica di fine ponte il piazzale esterno alla Fimer si affolla come e più del centro. Siamo lì, ad un passo dalla nuova circonvallazione di Terranuova, nel profilo più moderno della città. E la gente si raccoglie e si ritrova quasi spontaneamente davanti all’azienda "malata".
Ci sono anche tanti anziani, qualcuno con le radici comunque da quelle parti, dipendenti della prima ora, e che non resistono al richiamo dei colleghi in difficoltà e insieme dei ricordi personali. Si incrociano con sindaci di tutti i colori: non solo quelli di centrosinistra, in una valle che ancora ne mantiene l’identità politica, ma anche quelli del fronte avverso, come Silvia Chiassai, qui da Montevarchi. "Non se ne esce da questa crisi" sussurra, spiegando così il motivo della sua presenza, qui come un mese fa nella sala consiliare. E il collega di Terranuova Chienni ringrazia lei come gli altri primi cittadini accorsi in forze. Neanche la pioggia frena le presenze sul piazzale. Nè quelle che arriveranno a breve.
"Già domani mi metterò in contatto con Terranuova" ci conferma per telefono il Vescovo Andrea. Quel domani è oggi: come per tutti i protagonisti di una vicenda dove nessuno vuole perdere tempo.
Alberto Pierini