LILETTA
Cronaca

Vasari, gli intrighi del cuore in città. L’amore per Cosina e i figli illegittimi

Il soprannome di Niccolosa Bacci che sposò a 11 anni. Prima la relazione con la sorella Maddalena che partorì due volte

Vasari, gli intrighi del cuore in città. L’amore per Cosina e i figli illegittimi

Vasari, gli intrighi del cuore in città. L’amore per Cosina e i figli illegittimi

Fornasari

È iniziato l’anno dedicato a Giorgio Vasari: nel 2024 saranno celebrati i 450 anni della sua morte a Firenze il 27 giugno 1574. Vasari è sempre stato convinto a rimanere cittadino di Arezzo, dove era nato il 30 luglio 1511, nonostante che la sua ascesa sociale, da borghese ragazzo di provincia lo avesse portato ad essere pittore di corte, dopo avere ottenuto dal 1554 la protezione di Cosimo I de’ Medici, oltre a raggiungere grande fama anche fuori dei confini granducali come historico, poeta, philosopho e pittore. Sebbene fosse stato impegnato in viaggi e coinvolto in grandi imprese da parte di signori e ordini religiosi, ha mantenuto con la sua città legami molto stretti. Ha sposato una giovane aretina, Niccolosa Bacci, quando aveva 38 anni e la sposa solo 11 anni. Prima di prendere tale decisione, Vasari aveva molto tergiversato, poiché tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta stava lavorando moltissimo. Voleva ottenere il favore di Cosimo I, che inizialmente aveva invece dimostrato una certa diffidenza nei suoi confronti.

Le nozze avvennero nel 1549 e grazie alla mediazione dell’influente amico Vincenzo Borghini, spedalingo dell’Ospedale degli Innocenti, ebbe il permesso di fare rimanere per due anni la giovane sposa presso la casa dei genitori. I due coniugi iniziarono la loro convivenza solo nel 1551. A questo proposito piace ricordare la Camera di Abramo nell’amatissima casa di Borgo San Vito in Arezzo (oggi via XX Settembre), che secondo i dati forniti nelle Ricordanze avrebbe iniziato prima del 9 maggio del 1548. Nel tondo centrale del palco intagliato è raffigurato a tempera l’episodio biblico di Dio che benedice il seme di Abramo. Ai lati le Allegorie della Pace, della Concordia, della Modestia e della Virtù.

Sono questi temi particolarmente adatti alla camera nuziale che vogliono alludere alla prolificità della sua unione con Niccolosa, da Vasari affettuosamente chiamata Cosina e più volte raffigurata come una bellissima fanciulla. In realtà dal matrimonio non nacquero eredi diretti, sebbene Vasari abbia avuto invece figli fuori dal matrimonio. Se a Vasari a fosse stato chiesto di scegliere una vita all’insegna dell’amore o una vita destinata al potere e alla fama, la scelta sarebbe caduta nella seconda ipotesi.

Tuttavia ha ceduto all’eros, prendendosi certe licenze e trovando tempo e spazio anche per le pulsioni carnali e amorose, sebbene alcune ipotesi a questo riguardo siano contraddittorie. La scelta di prendere una sposa bambina non fu casuale. Quest’ultima fu molto caldeggiata dal cardinale Giovanni del Monte, il futuro papa Giulio III, che aveva individuato proprio nella figlia di Francesco Bacci, nobile aretino appartenente ad una delle più ricche famiglie aretine. Nel 1547 o forse anche prima aveva intrecciato una relazione sentimentale con la sorella Maddalena Bacci, sua futura cognata, donna da lui molto amata e dalla quale ebbe i due figli illegittimi, Alessandra e Anton Francesco.

Per evitare lo scandalo, Maddalena sposò Bernardo Sciamisci, cui era stata promessa nel 1539 e Vasari la sorella minore. Facendo riferimento alla ricerca svolta da Nicoletta Lepri e Antonio Palesati nel 2003, pubblicata in "Fuori dalla corte. Documenti inediti per la biografia vasariana" (Le Balze editore) e a quella di Liana Girolami Cheney, con gli studi all’Archivio di Stato di Firenze, a quello dell’Istituto degli Innocenti e dell’Opera del Duomo, emerge, sebbene con notizie diverse, un aspetto originaleo di Giorgio Vasari uomo e della sua Niccolosa. Dopo un inizio difficile, l’intensa attività di Vasari ebbe come conseguenza anche un certo agio economico, affiancato da importanti investimenti fondiari.

Niccolosa Bacci, rimasta vedova, fu usufruttuaria di metà di tutti i beni del marito, che aveva scelto come erede il fratello Pietro. Con quest’ultimo Niccolosa, donna che è determinata a difendere le volontà del marito e i privilegi, ebbe molti litigi, che portarono i due contendenti dal magistrato supremo di Giustizia. Nel rispetto delle volontà del coniuge, Maddalena si prese cura di Anton Francesco, nato da Vasari il 21 agosto 1567 e da Isabella Mora, forse la serva di casa e parente di Francesco di Domenico detto il Moro, dal quale Vasari aveva comprato un terreno alle Lecciaie. Con il bambino i due coniugi Vasari avevano vissuto a Firenze in Borgo Santa Croce e il piccolo all’età di 7 anni, dopo la morte di Giorgio, fu accolto nella casa aretina, per poi trasferirsi alla morte di Cosina nella casa davanti. Ebbe molte contese giuridiche con i figli di Pietro. Tuttavia le ipotesi sono discordanti.

Per alcuni la relazione con Maddalena ebbe inizio quando era già vedova e con una figlia, Margherita. Dopo le nozze nel 1541, perse il marito un anno dopo, nel 1542, e poi fatta risposare dal padre con il capitano Ercole Bellotta. Altra ipotesi è che i figli, due o tre, furono affidati all’Ospedale degli Innocenti, grazie all’amicizia con il Borghini e per volere del Granduca.

Un mistero ancora irrisolto nella vita di Vasari.