"Sri Lanka, i nostri nipoti di 7 e 13 anni morti in chiesa sotto le bombe"

La tragedia del Paese, il dramma di due emigrati che vivono ad Arezzo. «Mia moglie doveva essere lì con mia figlia, ma sono qui per il permesso di soggiorno»

Sri Lanka, la chiesa di San Sebastiano a Negombo dopo l'esplosione (LaPresse)

Sri Lanka, la chiesa di San Sebastiano a Negombo dopo l'esplosione (LaPresse)

Arezzo, 23 aprile 2019 - Gli attentati sanguinari dello Sri Lanka hanno colpito duro anche a quasi ottomila chilometri di distanza. Secondo i dati Istat sono circa 300 gli uomini e le donne dell’ex colonia britannica di Ceylon che vivono nella nostra città. C’è una famiglia asiatica che da molti anni vive tra Arezzo e Negombo, città a nord della capitale Colombo, e che ora piange tanti amici, parenti, vicini di casa e anche due bambini di 7 e 13 anni uccisi dalle bombe dei terroristi nell’attacco alla chiesa di San Sebastiano.

Una delle otto esplosioni quasi in contemporanea nel paese asiatico che hanno provocato oltre 290 vittime, 500 feriti e 24 arresti. «La chiesa dove c’è stata l’esplosione si trova a cento metri da casa mia a Negombo. Alla messa del mattino era presente anche mia madre – rivela Sujeewa Muthuwadige che ad Arezzo fa il collaboratore domestico – se l’è cavata con un grande spavento e qualche ferita alle gambe. Mia moglie e mia figlia piccola che si chiama Aurora ed è nata ad Arezzo, hanno passato la Pasqua in città per rinnovare il permesso di soggiorno. Altrimenti sarebbero state sicuramente in chiesa».

La famiglia purtroppo piange Shain, una bimba di 13 anni nipote di Vasana, moglie di Sujeewa. Ma non è l'unica storia atroce che arriva da Negombo, una città sul mare di circa 150 mila abitanti che sono in maggioranza cattolici, tanto da essere chiamata ‘la piccola Roma’ dell’isola che si affaccia sull’Oceano Indiano.

«Mio marito aveva un nipote di appena 7 anni, Dulod Anthony – racconta Sugandi Silva Nilan, anche lei in Italia da tanti anni come colf – che non ce l’ha fatta così come una giovane madre e due figlie piccole che vivevano in una casa della mia famiglia». Le notizie tragiche per Sujeewa, Vasana e Sugandi sono arrivate in città all’alba del giorno di Pasqua: a Negombo si è registrata una delle prime esplosioni intorno alle 8.45 srilankesi, le 5.15 in Italia.

La chiesa di San Sebastiano ha registrato un altissimo numero di vittime, oltre cento ed è stata anche pesantemente danneggiata. La sua architettura attira l’attenzione di qualsiasi turista, tanto più che si trova molto vicino alla zona turistica.

Negombo, infatti, è un vivace porto nella provincia occidentale dello Sri Lanka: le sue splendide spiagge con vista sulla barriera corallina e il suggestivo mercato ittico ne fanno una meta molto ambita dai turisti, in particolare inglesi. Un paradiso in terra, prima che la follia delle bombe contro i cattolici macchiasse di sangue e dolore il giorno di Pasqua.