Si inabissa in mare con un ultraleggero, pilota di Lucignano salvato col gommone

Era partito dalla Valdichiana, il guasto sul Tirreno, l'ammaraggio nella zona di Scarlino (Grosseto). La guardia costiera di Piombino (Livorno) ha inviato una motovedetta

Guardia Costiera (foto di repertorio)

Guardia Costiera (foto di repertorio)

Arezzo, 16 luglio 2018 - Stavolta c’è stato il lieto fine, non come nella Pasquetta di sangue del 2014 quando un pilota decollato dall’aviosuperficie Valdichiana di Sinalunga, al confine con Foiano, era precipitato e morto. Il suo collega di ieri, residente a Lucignano, se l’è cavata invece con un bello spavento e un rapido recupero dal mare di Scarlino in cui si era inabissato per un guasto al motore dell’ultraleggero di cui era ai comandi.

E’ successo tutto in pochi minuti: l’aereo che ha cominciato a perdere potenza mentre sorvolava la costa di Cala Violina, una delle spiagge più famose e belle della Maremma, l’impossibilità di tenerlo in volo, l’ammaraggio improvvisato al termine del quale l’aereo si è inabissato, mentre il pilota lucignagnese riusciva a liberarsi delle cinghie e a salvarsi a nuoto.

Lo hanno recuperato con un canotto e lo hanno portato al molo del Puntone, un’altra località molto nota della zona. Il tutto intorno alle 13, con i bagnanti sulla spiaggia, tra cui quello che ha dato l’allarme dopo essere stato testimone della sfortunata conclusione del volo.

Un incidente che riporta al centro dell’attenzione l’aviosuperficie di Sinalunga, frequentata da una trentina di appassionati. L’ultima volta in cui questa zona di volo era finita al centro dell’attenzione mediatica era stata la mattina del 21 aprile 2014, quando Mirko Lombardi, 35 anni, di San Leolino di Bucine, era precipitato subito dopo il decollo del suo ultraleggero, alle 10 di mattina, schiantandosi sui campi intorno al Valdichiana Outlet Village.

Una caduta di un centinaio di metri, che non aveva lasciato scampo al pilota, ritrovato con la foto della figlia di due anni ancora nel marsupio. E due anni prima, il 25 marzo 2012c’era stato un altro terribile incidente nella superficie da cui decollavano gli elicotteri, attigua a quella del «Valdichiana». Allora morirono in due, nello schianto del loro elicottero: Marcello Bartalucci, di 62 anni, l’istruttore, e Paolo Marri di 53.

Ancora più lontano nel tempo un terzo incidente, nel quale precipitarono in due sulla strada del cimitero diTorrita. Uno, un ispettore di polizia di Arezzo se la cavò con il ricovero in ospedale, ma il compagno Antonio Bramato, di Sinalunga, ci rimise la vita. Sempre alla cloche di un ultraleggero, era l’ottobre del 2006. Una scia di sangue di fronte alla quale la disavventura del pilota di Lucignano appare molto meno drammatica.

Lui se l’è cavata praticamente senza un graffio, tanto che in serata gli amici dell’aviosuperficie lo aspettavano di ritorno a casa. Si porterà dietro la paura che deve averlo attanagliato quando si è accorto che il suo Storm era ormai fuori controllo, ma questo fa parte dei rischi che si prende chi si mette ai comandi di un piccolo velicolo come è un ultraleggero.