GAIA PAPI
Cronaca

Sfregiata con l’acido. Ergastolano in fuga bloccato all’autogrill dopo assalto alla partner

Ha tentato di uccidere la donna prendendola anche a coltellate poi si è allontanato in macchina lungo l’Autosole in direzione sud . Intercettato dai carabinieri è stato arrestato a Badia al Pino . .

Sfregiata con l’acido. Ergastolano in fuga bloccato all’autogrill dopo assalto alla partner

Sfregiata con l’acido. Ergastolano in fuga bloccato all’autogrill dopo assalto alla partner

È stato fermato all’autogrill di Badia al Pino, dopo un inseguimento di 300 chilometri, l’ergastolano in semilibertà che qualche ora prima aveva tentato di uccidere la sua compagna gettandole dell’acido sulla testa e poi accoltellandola. Gelosia, all’origine del folle gesto. Tutto è iniziato lunedì sera in un condominio di Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma. È una giovane, a lanciare l’allarme ai carabinieri. "Mia mamma è stata aggredita" ha urlato al telefono. Il tempestivo intervento dei militari e dei sanitari hanno evitato il peggio. Una donna, 54 anni, vittima di una cruenta aggressione da parte del compagno e padre dei due figli maggiorenni. Un compagno detenuto da alcuni anni al carcere di Parma, in forza di un cumulo di pene, commesse alcuni decenni fa, che l’hanno condannato all’ergastolo. L’uomo, 61 anni, originario di Napoli, recentemente era stato ammesso al regime della semilibertà con possibilità di assentarsi per porzioni più o meno ampie di tempo, per recarsi a lavorare e incontrare i propri affetti, con l’obbligo di rientrare e pernottare in carcere. E così era andato quel lunedì. Mattinata al lavoro in un’aziendao, la sera a cena con compagna e figlia e poi sarebbe dovuto rientrare nella casa circondariale. Non è successo.

L’uomo litiga con la compagna per futili motivi. La rabbia cresce, tanto da fargli svuotare una bottiglia di acido sulla testa della donna. Quindi l’avrebbe colpita con un fendente al fianco. In quella stanza è il panico. Il disperato urlo di chi è presente e poi l’avvicinarsi delle sirene, fanno scappare l’uomo.

La ricostruzione dei fatti avviene in maniera molto rapida, consentendo ai carabinieri di guadagnare tempo prezioso per catturare il presunto responsabile, allontanatosi a bordo di un’auto. La donna viene trasportata in ospedale in gravi condizioni, in prognosi riservata in un’area dedicata del Pronto soccorso. Intanto l’analisi info-investigativa del sessantenne, partendo dai suoi collegamenti familiari, insieme al monitoraggio dei dispositivi ottici di lettura targa, permette di individuare la sua direzione di fuga: sta andando verso sud. I carabinieri si mettono all’inseguimento, attivando nelle ricerche i colleghi locali e la Polizia Stradale competenti sull’itinerario individuato.

La sinergia fra vari reparti dell’Arma presenti fra le provincie di Parma, Firenze e Arezzo, e la Polstrada aretina consente di intercettare il veicolo. Agganciato a Incisa viene bloccato nell’area di servizio di Badia al Pino. Non ha opposto resistenza ed è stato arrestato. Dovrà rispondere di evasione, tentato omicidio aggravato e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. La donna, ennesima vittima di una cieca violenza, non sarebbe in pericolo di vita.