REDAZIONE AREZZO

Scuola, caccia alle aule: pericolo doppi turni, ma c'è uno spiraglio alla Cadorna

In corso la stima esatta degli spazi necessari: richiesta della Provincia al Comune su un piano. Al centro il caso di Scientifico e Colonna

Il Liceo Scientifico vince la campagna delle iscrizioni

Arezzo, 26 marzo 2018 - Viaggiano con il vento in poppa delle iscrizioni, anche quest’anno tornate a premiare diversi istituti superiori, ma con l’incubo dei doppi turni. Un incubo mai tanto corposo come quest’anno. Motivo? Semplice. Tra le scuole in crescita, almeno in termini di classi, ci sono sia lo Scientifico Redi (che ha perso qualche iscritto in prima ma nel quadro complessivo avrà bisogno di più aule) che il Liceo Colonna. E guarda caso sono esattamente gli ospiti dell’ex caserma Cadorna.

Quella che da settembre dovrà rispondere alla chiamata del Comune. Gli spazi, del resto, comunali sono e quindi la richiesta è del tutto legittima. In ballo c’è la ristrutturazione di un’altra scuola nel triangolo caldo degli istituti: la media Cesalpino. Le verifiche sono in corso, si tratta soprattutto di quantificare gli interventi necessari per una definitiva messa in sicurezza sul piano sismico.

L’unico spazio disponibile è quello della terza palazzina, nell’angolo a «L» del piazzale, a fianco dello sportello unico. Lì dentro il Colonna destina centinaia di studenti: e questo da anni, trascinandosi da tempo la carenza di spazi e non certo per colpa sua. E lo Scientifico alle quattro classi servite quest’anno ne dovrà aggiungere altre. La trattativa è partita, davvero sul filo.

«Abbiamo avuto un incontro – ci conferma Alessandro Caneschi, il consigliere provinciale con delega sull’edilizia scolastica – con le strutture tecniche del Comune. E abbiamo in seguito provato a chiedere alla giunta il primo piano sempre della stessa palazzina e alcune classi sopra». Ed è chiaro che la risposta compete alla parte politica. Il nodo è proprio legato alla misurazione sul filo degli spazi esistenti. L’ipotesi è che per le medie possano bastare i due piani superiori, magari non completi: e a quel punto lo spiraglio ci sarebbe davvero.

E del resto in questi anni il Comune non ha mai fatto mancare la sua disponibilità a venire incontro alla Provincia, anche se le superiori non sono nel suo «raggio d’azione». E contemporaneamente è stata richiesta la disponibilità di una piccola porzione del palazzo di Ragioneria, attualmente destinata ad un centro scolastico esterno. Una sorta di ultima spiaggia, senza la quale comincerebbe un censimento capillare degli altri palazzi disponibili.

La questione Redi in particolare vive su un doppio fronte. Da una parte c’è il progetto avanzato di allargare il corpo attuale della scuola. Un progetto già nero su bianco e sul quale è in corso la raccolta di risorse, sempre ad opera della scuola, sia pur affiancata dalla Provincia. L’altra proposta che galleggia ormai da mesi è quella di provare a fare di via Leone Leoni una sorta di «campus», in accordo con le altre realtà le cui sedi si affacciano su quella strada.

Il preside e poi il provveditore agli studi Roberto Curtolo avevano anche chiesto di ampliare il dibattito sull’utilizzo di alcuni dei palazzi storici del centro: in parte vuoti e il cui utilizzo potrebbe riportare un po’ di vita nella città alta. Ma sono tracce di riflessione dai tempi se non lunghi almeno medi e che chiamano in causa la disponibilità di tanti soggetti. E invece settembre è dietro l’angolo e il pericolo dei doppi turni pure. E così la priorità diventa quella di misurare con il metro le stanze disponibili: e nell’impossibilità di moltiplicarle, di farle almeno bastare per tutti.