Sant’Andrea, Formelli ci mette la faccia "L’errore di Montini? La colpa è mia"

L’allenatore biancoverde e la carriera dell’esordiente: "Doveva partire subito, lo sa anche lui. Ho fiducia: torneremo competitivi"

Migration

di Federico D’Ascoli

Manuele è uno di poche parole, anche con gli amici più cari. "Non do interviste quando vinco ma se perdo devo metterci la faccia" spiega l’allenatore di Porta Sant’Andrea.

Formelli, classe di ferro 1974, è uno che lavora a testa bassa e con competenza. Arriva dal mondo del salto a ostacoli dove ha partecipato a manifestazioni internazionali, i cavalli sono la sua vita da sempre. Con gli uomini a volte gli basta uno sguardo per farsi capire al volo. Stavolta no. Dopo il secondo 0+5 consecutivo di Porta Sant’Andrea è giusto metterci la faccia. E qualche parola in più.

L’allenatore biancoverde nella sua carriera al Saracino ha già indossato in lizza i colori di altri due quartieri. Prima lo straordinario ma sfortunato lavoro a Porta del Foro con i debuttanti Andrea Carboni e Andrea Vernaccini, poi la militanza accanto a Martino Gianni agli albori dei Ragazzi Terribili di Santo Spirito. Ora è a Sant’Andrea, dopo il debutto vincente e con 5 di Tommaso Marmorini la città era tappezzata con gli adesivi biancoverdi con il suo volto. Ora, dopo la débâcle di notte è finito sul banco degli imputati insieme a Saverio Montini.

C’è chi si spinge a parlare di un possibile ritorno di Enrico Vedovini come allenatore, vista la sua presenza costante alle prove in piazza. Tema che con Formelli non affronteremo perché il tecnico di Sant’Andrea si è visto rinnovare la fiducia del quartiere anche per settembre.

Formelli, due zoccoli sulla linea di partenza, la carriera lenta, il 2 sul tabellone. Lei è considerato lo scopritore degli esordienti: cosa non ha funzionato con Montini?

"Nulla, purtroppo. E mi prendo ogni responsabilità del suo errore. Saverio sarebbe dovuto partire senza fermare il suo cavallo, lo sa benissimo anche lui. Gli errori sono una conseguenza di quella scelta. Nella prossima Giostra non succederà".

Due 5 e due 0 nelle ultime quattro carriere. Almeno Marmorini, pur fuori Giostra, si è confermato un cecchino...

"Tommaso è molto cresciuto, ha trovato il cavallo giusto e lo ha lavorato bene. I due risultati sono figli di due situazioni diverse: Enrico Vedovini ha perso la lancia per cercare in ogni modo di spezzarla, Saverio è andato lento solo perché ha perso l’attimo giusto ma ha tutte le caratteristiche per fare la Giostra. Aver già assaggiato il clima della piazza gli darà più serenità".

Certo che se a Cicerchia e Scortecci diamo la possibilità di vincere con un 8 la situazione diventa difficile...

"Parlo solo del mio lavoro. Analizzeremo con calma la carriera insieme a Montini per correggere gli errori commessi, ci faremo trovare pronti. I due di Santo Spirito, io li conosco bene, sembrano irraggiungibili ma non è così. Sono i più fiorti della storia, a settembre potranno scendere in lizza con l’entusiasmo della vittoria".

Luca Veneri a Teletruria ha detto che per fare bene in Giostra serve la testa perché Il livello di allenamento è per tutti uguale. È d’accordo?

"Luca ha ragione. In poco più di quattro secondi si devono gestire molte situazioni, le emozioni vanno controllate. Lavoreremo molto a Peneto, ma a settembre dovremo essere concentrati e sereni. La tecnica è importante ma l’approccio mentale è fondamentale".

Qualcuno a Sant’Andrea la mette in discussione. Lo sa?

"Sono a disposizione del quartiere con cui ho condiviso tutte le scelte. La squadra, secondo me, ha lavorato bene: un esordio sfortunato ci può stare. Ho grande fiducia per settembre".