FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Ristorante col gazebo per i "no Green pass"

Alla Giostra uno spazio all’aperto ma riscaldato per chi non ha la certificazione. Il titolare Drago: "Non possiamo fare i poliziotti"

di Federico D’Ascoli

Ci sono ancora trapani e altri arnesi da cantiere appoggiati sui tavoli. Intorno c’è un cubo di vetro, legno e metallo a cui si accede dal corridoio d’ingresso. "Ma dall’inizio della settimana prossima sarà tutto pronto" assicura Angelo Drago. Il ristorante La Giostra di Stoppe d’Arca si prepara alla stagione invernale lasciando uno spazio riservato ai "no Green pass" che non potrebbero entrare dentro le sale dello storico locale ai piedi della collina di San Cornelio.

Nessuna forma di protesta contro la certificazione del Covid, più semplicemente un modo per non rischiare sanzioni e non mandare via tutti quei clienti scettici sulla campagna vaccinale. Angelo Drago, il titolare della Giostra, è un ristoratore storico della città. Con i fratelli Rinaldo e Germano è passato dalle cucine di molti locali: l’Aurora di piazza Sant’Agostino, l’Alpe di Poti, il Torrino, il ristorante dell’hotel Etrusco. Una famiglia legata anche al calcio amaranto e al premio Timone d’oro: hanno dato da mangiare ad allenatori come Valcareggi, Liedholm, Trapattoni, Lippi, Capello, Boskov, Ancelotti, Eriksson, Conte e Mancini.

"Chiediamo a tutti i nostri clienti se hanno il Green pass – spiega Angelo Drago dalla sua postazione di fronte alla cassa – ma allo stesso tempo non siamo poliziotti: di fronte a chi ci dice di averlo possiamo solo prendere atto, sperando di trovarci di fronte a persone in buona fede. Finora, con la bella stagione, potevamo mettere quei pochi che ci dicevano di essere senza certificazione ai tavoli che abbiamo all’esterno, dalla settimana prossima risolveremo la questione con questo gazebo".

Gli amanti della pizza, della selvaggina, del pesce fresco, del tartufo e dei funghi porcini ma convinti che il coronavirus si combatta con strumenti alternativi al vaccino avranno il loro spazio dedicato: "Abbiamo fatto costruire questa struttura che si può aprire in due lati su quattro e, se non piove, anche nella copertura – spiega Drago – con un sistema di lampade riscaldanti si riesce a mantenere la stessa temperatura che abbiamo all’interno del locale, senza rischiare le sanzioni per chi viene trovato senza il Green pass. Rispettando tutte le norme, il gazebo esterno potrà ospitare fino a quaranta clienti".