Ragazzi, amici e colleghi per l’addio a Pagliucoli

Migration

Tanta, tantissima gente ieri a Montevarchi per l’ultimo saluto a Gregorio Pagliucoli, il 44enne allenatore delle giovanili dell’Aquila morto a soli 44 anni sabato notte a seguito di un arresto cardiaco fulminante. C’erano i ragazzi del settore giovanile rossoblù, in tuta d’ordinanza, con al centro, ovviamente, i suoi "allievi", la sua squadra, i vertici della società, rappresentanti degli altri club in cui ha militato, da calciatore, Figline e Sansovino. Ma soprattutto c’era la gente comune. Amici, conoscenti, semplici cittadini. Stracolma la Collegiata di San Lorenzo, la principale chiesa di Montevarchi, e moltissime persone anche in piazza Varchi, sotto un caldo estivo ed un sole cocente. Il feretro è arrivato poco prima delle 11, accolto da lacrime e commozione. In prima fila la moglie e i parenti stretti, ma anche i tanti amici che hanno accompagnato la breve vita di questo sfortunato ragazzo. Al termine della cerimonia, un applauso generale ha accolto l’uscita della bara. Quando il feretro ha lasciato piazza Varchi, la moglie ha chiamato a se la squadra di Gregorio, i suoi ragazzi, per dire loro di continuare con determinazione la loro avventura, anche nel nome e in ricordo del suo allenatore, che ha lasciato questa vita terrena troppo presto. Momenti difficili da commentare, come difficile da commentare è la morte di un uomo di soli 44 anni nel pieno della vita. Grande commozione tra i volti dei dirigenti, dei tecnici e dei giocatori del Montevarchi Calcio. Una tragedia improvvisa che si è abbattuta anche sulla società, che aveva imparato, in questi anni, ad apprezzare le doti umane e professionali di Pagliucoli. Ai funerali c’erano anche i colleghi di lavoro della Salus.