LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Pieve, arriva il portone di vetro. Lavori no stop per salvare la chiesa

Viaggio sulle impalcature. "Siamo a tu per tu con la storia". Conclusione a Natale. Oblò con vista sull’interno .

Gli specialisti del restauro e un pool di tecnici lavorano senza sosta sui ponteggi che proteggono la facciata della Pieve dopo il distacco di alcune parti delle colonnine nel 2023 Il cantiere sarà chiuso entro Natale

Gli specialisti del restauro e un pool di tecnici lavorano senza sosta sui ponteggi che proteggono la facciata della Pieve dopo il distacco di alcune parti delle colonnine nel 2023 Il cantiere sarà chiuso entro Natale

Si muovono con passo felpato sui ponteggi. "Accarezzano" le colonnine di arenaria "malate": se ne prendono cura fino a quando non sarà completato il restauro di ogni pietra della facciata della Pieve: a Natale il grande evento, a lungo evocato e ora reso possibile dalla generosità di Patrizio Bertelli che ha donato, a titolo personale, un milione di euro e messo così in moto il cantiere. Cantiere aperto senza sosta, compresi i mesi clou dell’estate, perchè la road map già tracciata indica una data: 25 dicembre. Tra sette mesi, giorno più, giorno meno. E sarà il giorno in cui i ponteggi spariranno, restituendo agli aretini lo splendore della facciata, unica al mondo. Per questo si lavora non stop come in una lunga maratona, sui ponteggi distribuiti sui tre loggiati, lì dove la cura dei restauratori e dei tecnici è preziosa per custodire il capolavoro salvaguardandolo dall’usura del tempo. Completata la fase di ripulitura scattata il 5 marzo con l’avvio del cantiere, adesso si sta concludendo la fase del preconsolidamento e "facendo le prime prove di consolidamento partendo dal loggiato", spiega Lorenza Carlini, architetto e direttore dei lavori. Lei sui ponteggi "vola" nell’andirivieni quotidiano di sopralluogo, valutazioni con gli esperti, confronto con i funzionari della soprintendenza, monitoraggio di ogni centimetro della facciata. "È un’emozione continua, non si finisce mai di scoprire qualcosa di nuovo. Osservare da così vicino ogni dettaglio e pensare che è stato realizzato secoli fa", rivela e racconta di "ore passate tra un livello e l’altro per non lasciare nulla al caso". Non nasconde il pathos che un intervento così importante "trasmette a tutti noi, perchè vince la squadra e questo è un team molto affiatato, elemento importantissimo per ottenere il miglior risultato". C’è un confronto costante "con la soprintendenza, i tecnici della Diocesi, un bel clima, molto stimolante". Tutto lassù procede senza sosta e "sarà così anche per i mesi estivi, con l’alternanza delle maestranze. Il cantiere sarà chiuso entro Natale", conferma Carlini. Allo studio c’è la campionatura di materiali che compongono le basi delle colonnine "alcune delle quali sono completamente intaccate dall’erosione. Nel tempo è venuta meno la sezione originaria e da un punto di vista strutturale è necessario intervenire, come da progetto, per evitare rischi alla stabilità del fusto e della colonna nel suo insieme. Laddove è strettamente necessario, stiamo esaminando sostituzioni con materiale molto simile all’originale, ma siamo ancora in fase di definizione e con l’ingegnere Michelangelo Micheloni ci occupiamo dell’analisi sulla tenuta delle colonne e stiamo facendo prove anche sulla pietra eventualmente da poter utilizzare". Ma non è la sola novità che segnerà "l’anno speciale" come lo ha definito don Alvaro Bardelli, parroco della Pieve. Pure lui sale sui ponteggi per controllare in tempo reale lo stato dei lavori e incoraggiare gli esperti. L’altra novità per la Pieve è la realizzazione di "una bussola in vetro che consentirà di ammirare anche da fuori l’interno della Pieve e dunque pure il capolavoro del Lorenzetti in tutta la sua luce e i suoi colori", spiega il sacerdote grato ai benefattori del Rotary Club, protagonisti del progetto esecutivo e della raccolta fondi per l’allestimento del sistema simile a quello che nella basilica di San Francesco rende possibile, un "assaggio" ai visitatori della meraviglia degli affreschi di Piero della Francesca.

"Siamo in attesa delle ultime autorizzazioni della Soprintendenza, poi sarà collocata la Bussola nel portone centrale", anticipa don Alvaro che auspica tempi rapidi. Il maestoso portone centrale resterà aperto giorno e notte regalando ai visitatori un’esperienza unica. Così come la visione del Polittico da un punto di osservazione inedito. Luce che si staglia nel buio della notte.