
Olga con Malika Ayane
Arezzo, 6 dicembre 2015 - Il pranzo non è servito: forse è finito, forse no. «Olga e Albano» ha abbassato la saracinesca in via Crispi, dopo 50 anni, mezzo secolo di storia. Quattro generazioni di aretini: volti noti, sconosciuti, chiunque si è seduto a un tavolo, vicino al calore del forno a legna, o nella saletta più in su. «Gli ultimi due o tre anni sono stati molto difficili per diverse ragioni, non ultima la crisi – ci raccona Leonardo Ceccantini uno dei gestori – non è un addio, ma un arrivederci, presto ci potrebbero essere importanti novità».
Era il 1965 quando Marietta, Albano Olga aprirono le porte di uno dei primi ristoranti di città. Aprire un ristorante 50 anni fa era l’idea, quella buona. Una volta chiamò Spadolini, era Presidente del Consiglio e voleva tutto il ristorante, cosa rispose l’Olga? Che non avrebbe potuto fare eccezioni, nemmeno per il Presidente del Consiglio. E poi gli anni dell’Arezzo calcio, le grandi feste, la serie B con Angelillo. E quando Pasolini con Ninetto Davoli venivano qui a mangiare? Ninetto era solo un militare, Pierpaolo già uno dei più grandi intellettuali del paese.
«Nell’82 l’aretino Azelio Rachini venne a cenare subito dopo i mondiali con Bearzot io andai al tavolo e chiesi al mister perché non avesse fatto giocare Falcao. Lui mi guardò, sorrise e mi disse: pensi a fare le bistecche, gli vengono molto meglio».