
Gabriele Bandini
Arezzo, 5 luglio 2022 - «Donga» sta per diventare Vescovo. Lui, don Gabriele Bandini, per tutti «Donga» e in particolare per i ragazzi che da sempre sono al centro della sua pastorale. Da qualche mese sente il suo nome rimbalzare sui giornali, campeggiare nelle previsioni: e avverte lo sguardo complice degli amici, che da lontano ammiccano e sorridono alla sola ipotesi.
Sarà lui il nuovo Vescovo di Arezzo? In questo momento tutte le indicazioni ruotano intorno al suo nome: don Gabriele. Certezze non se ne possono avere. Le diocesi scoperte sono tante, anche in Toscana e nella vicina Umbria. E spesso oscillano intorno alle solite ipotesi. Su tutte quella di don Ivan Maffeis, un altro parroco ma in questo caso di Rovereto. Pare che perfino Bassetti lo abbia indicato come prima scelta per Perugia. Ex segretario della Cei per la comunicazione, innamorato di cinema ma non tanto da vedersi Vescovo nel film della sua vita, pur essendo ambitissimo da tutti.
E così nel silenzio ha cominciato a farsi largo il nome e il volto di di Gabriele Bandini. Studente dei Geometri da ragazzo, poi di Architettura a Firenze fino alla vocazione: alla facoltà di teologia, alla scelta di diventare sacerdote. Ha 55 anni ma già alle spalle un ruolo non da poco: rettore al seminario di Fiesole. Interpretato con la sorridente pacatezza che lo contraddistingue.
Come il giorno in cui doveva guidare una veglia per gli immigrati morti nel mare e nel pomeriggio gli chiesero di accoglierne un gruppo proprio a Fiesole. «Che facciamo? Preghiamo ma non agiamo?» pare sia stata la sua reazione. E in poche ore scelse. Radici aretine, è nato a San Giovanni, e valdarnese nel suo percorso: da tre anni è parroco di Rignano, paese di Renzi ma non solo. Ora la possibile, anzi probabile svolta.
Di certo se sarà è imminente. Dopo due mesi di stop la chiesa ha ricominciato a indicare i nomi dei nuovi pastori: è partita da Verona, la terra di Carraro. E tutto lascia pensare che il prossimo sarà il nostro. Se le notizie su Bandini saranno confermate sarebbe un Vescovo di prima nomina. E a parte l’emozione del ruolo, comporta anche tempi più lunghi per l’ingresso ufficiale. Difficilmente sarà prima della seconda metà di settembre. Da parte sua Riccardo Fontana aspetta di scoprire il suo successore.
Lo ha ricordato, con un’intimità particolare, nella Messa per i 50 anni del suo sacerdozio. Pronto dopo la staffetta a recuperare, diceva, quello che conta: le amicizie, la vicinanza ai sacerdoti anziani, la preghiera. Intanto però lavora per installare il nuovo organo in Cattedrale. «Dal primo agosto potrà suonare». E potrà suonare anche per l’insediamento del suo erede alla guida della chiesa aretina.
Le affinità con Bandini non sono poche: uomini del concilio tutti e due, attenti alle esperienze innovative specie sul fronte della Parola, con l’inclinazione a mettere carità e Caritas al primo posto. Sempre che sia davvero don Gabriele. Perché malgrado il quadro cominci a diventare più chiaro le sorprese sono sempre al varco.
Legate a nomi ricorrenti. Don Ivan, sempre che davvero accetti di lasciare la sua Rovereto. Andrea Migliavacca, vescovo a San Miniato e dato anche tra le ipotesi per Firenze. O Marco Salvi, ausiliare di Perugia e aretino doc, sia pur sul versante anghiarese. Altri nomi forti, ma uno solo sarà Vescovo di Arezzo: lì dove per ora il vento, o per chi crede lo spirito, sembra stia spingendo «Donga».