Non si ferma la strage: ancora quattro morti Contagi su ma sotto 100

In città 27, positità spalmate fra i vari centri ma senza particolari focolai. Salgono le varianti, 26 in tre giorni fra inglese (10) e brasiliana (16)

Migration

di Sergio Rossi

Impressiona il numero dei morti: altre quattro persone mietute dal Covid nella giornata di ieri per un bilancio che definire tragico è poco: già diciannove le vittime da inizio di aprile a ieri, una strage vera e propria che continua a concentrarsi soprattutto sulle persone anziane. Di 94 anni, 89, 85 e 76 le età dei morti comunicati ieri dal bollettino quotidiano della Asl. Due i decessi all’ospedale San Donato, altri due alla Misericordia di Grosseto dove i contagiati aretini erano stati trasferiti a causa della saturazione di terapia intensiva.

E’ dunque una valanga di lutti quella che si sta abbattendo sulla provincia di Arezzo, ormai sono oltre trecento le vittime della seconda e terza ondata, qui molto più potente rispetto alla prima dove il virus si era abbattuto soprattutto sulle residenze sociali assistite, adesso praticamente zone franche grazie alla somministrazione del vaccino agli ospiti.

La giornata di ieri, oltre agli esiti più tragici, ha riportato in alto anche il numero dei contagi, quasi raddoppiati rispetto a mercoledì. Sono 96 i casi di positività registrati ad Arezzo rispetto ai 55 del giorno precedente in una sorta di montagne russe del Covid, di salite e di discese senza soluzione di continuità. Il dato confortante è che nemmeno questa volta i contagi hanno oltrepassato quota cento, una sorta di soglia psicologica sotto la quale il segnale resta meno preoccupante. E dopo il diluvio delle scorse settimane è per fortuna da un po’ di tempo che la situazione si è assestata, lasciando spiragli per il futuro anche considerando l’auspicabile progresso di una campagna di vaccinazioni che però incontra un ostacolo dietro l’altro.

Tornando ai contagi, appare abbastanza tranquillo il quadro in città dove se ne segnalano 27. Anche i provincia i positivi sono abbastanza spalmati fra le varie relatà con picchi relativi (sette casi) ancora a Bibbiena e a Terranuova che sono stati i centri maggiormente colpiti nell’ultimo periodo. Pure qui non si raggiunge però la doppia cifra. Nel complesso i numeri del territorio aretino continuano a restare sotto la linea della zona rossa, pur con l’aggravante della saturazione di terapia intensiva e bolla Covid.

Dalla Asl è arrivato anche il quadro delle varianti. Sia l’inglese che la brasiliana non mollano la presa e la provincia di Arezzo è quella in area vasta dove le mutazioni del virus colpiscono di più. Sulle 33 complessive registrate tra Arezzo, Siena e Grosseto, ben 26 riguardano la nostra zona, una percentuale che va al di là di quanto era avvenuto nelle passate settimane. Nei tre giorni compresi tra martedì 6 aprile e ieri sono emerse 10 varianti inglesi e 16 varianti brasiliane menter non c’è traccia della temibilissima sudafricana.

Il dato, va ricordato, è solo parziale in quanto al laboratorio di Siena vengono spediti soltanto i tamponi su cui gravano più sospetti ma non è affatto detto che tante altre varianti vengano ignorate. Il dato italiano dice infatti che circa il 90% dei casi nel Paese sono di variante inglese.