REDAZIONE AREZZO

"Non in nostro nome": la Fp Cgil accanto ai sanitari per la pace

il sindacato chiede: “Qual è il vero scandalo?”

Gabriella Petteruti, Responsabile Sanità FP CGIL Arezzo

Gabriella Petteruti, Responsabile Sanità FP CGIL Arezzo

Arezzo, 21 agosto 2025 –La FP CGIL esprime la sua piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità che, come molti altri settori, stanno alzando la voce per ripudiare la guerra e rivendicare il diritto a non esserne complici.

Non possiamo restare indifferenti davanti al massacro di civili, alla devastazione di ospedali, all’uso di fame e sete come armi. Chi cura la vita non può essere complice della sua negazione” dice Gabriella Petteruti, Responsabile Sanità FP CGIL Arezzo. Ogni giorno assistiamo inermi alla tragedia che si consuma a Gaza e in Cisgiordania: un massacro di civili, la distruzione di scuole e ospedali, la fame e la sete usate come armi.

Di fronte a tutto questo, il governo italiano non solo non prende una chiara posizione, ma continua a trarre profitto dalla vendita di materiali destinati alla produzione di armi. Di fronte a un'indifferenza così profonda, cosa resta al cittadino, alla lavoratrice, al lavoratore? La dignità di dire "non in mio nome".

In questo contesto, la CGIL chiede: qual è il vero scandalo? Un video che mostra due lavoratrici della sanità che gettano simbolicamente in un cestino dei prodotti gratuiti dell'azienda farmaceutica TEVA? O le oltre 60.000 vittime civili e la sistematica privazione di cibo, acqua e medicinali a un'intera popolazione? “TEVA sostiene direttamente l’esercito israeliano: è nostro dovere etico come sanitari e come sindacato aderire al boicottaggio, come richiesto dalla Rete Sanitari per Gaza.

Le lotte non violente hanno sempre utilizzato la non-collaborazione e il boicottaggio per combattere l'ingiustizia e l'apartheid. Come FP CGIL, sosteniamo pienamente l'appello della Rete Sanitari per Gaza, che da mesi chiede a tutti gli ordini professionali di unirsi al boicottaggio contro TEVA. Le lavoratrici e i lavoratori della sanità hanno giurato di proteggere la vita umana: non possiamo accettare di essere parte di una catena che la nega.” — Gabriella Petteruti, Responsabile Sanità FP CGIL Arezzo.

Giulia Da Mario, Responsabile CGIL Casentino: "Chi dà voce alla sofferenza non va censurato, ma ascoltato. Il luogo della sanità è, per sua natura, un presidio di cura, di vita e di coscienza. Non possiamo accettare che chi sceglie di agire secondo la propria coscienza venga messo alla gogna.

Come sindacato, invitiamo tutte e tutti a partecipare alla Giornata Nazionale di Digiuno del 28 agosto per chiedere un immediato cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari sicuri per portare assistenza sanitaria e alimentare.

Chiediamo rispetto per la dignità, il pensiero e il lavoro delle professioniste della sanità che oggi scelgono di non voltarsi dall’altra parte. E chiediamo che il dibattito pubblico recuperi il senso delle proporzioni, concentrandosi sulle vere atrocità: le vittime civili, la fame, la sete e la distruzione sistematica dei diritti fondamentali."