Muore in ospedale a 64 anni: ucciso da "mucca pazza"? Analisi in corso a Roma

Un terribile sospetto circonda la fine di un personaggio noto nel mondo della pallavolo: era entrato in coma all’hospice, prima i ricoveri in neurologia e medicina

Analisi in laboratorio

Analisi in laboratorio

Arezzo, 26 maggio 2018 - E’ morto a 64 anni nell’hospice, il reparto del San Donato che accoglie i malati terminali. Vi era arrivato dopo mesi di calvario trascorsi a casa e intervallati da ricoverti in neurologia e in medicina. In cura per una malattia degenerativa, Antonio Barbagli, 64 anni, ha lasciato questo mondo mercoledì scorso. Gli esami successivi al decesso hanno però innescato un terribile sospetto: è stato il morbo di Mucca Pazza a uccidere Antonio? Tutti i sintomi sembrerebbero ricondurre a questa possibilità e la conferma arriva anche da fonti sanitarie, pur nel comprensibile riserbo del caso.

Il corpo di Barbaglia è stato immediatamente trasferito in centro specializzato romano dove gli esperti preleveranno parti del tessuto cerebrale da sottoporre ad analisi. Il successivo passaggio prevede un trasferimento al centro di Bologna e soltanto da qui potrà arrivare il verdetto definitivo. Ed è possibile che davvero torni a rispuntare lo spauracchio del terribile morbo di Kreutzfeld-Jacob che credevamo praticamente debellato.

Per la verità episodi isolati ci sono stati in Italia e i alcuni casi è stato accertato che non di Mucca pazza si trattava.Morbo accalarato, invece, nell’ottobre del 2017 all’ospedale di Cervia. La patologia non è comunque tasmissibile da persona a persona e la Asl ha dunque ritenuto di non sottoporre a profilassi coloro che in reparto hanno avuto contatti con Barbagli; né sono stati presi particolari accorgimenti.

Tra l’altro all’hospice il sessantenne aretino è arivato in condizioni ormai irrecuperabili e la morte è sopraggiunta nel giro di breve tempo. Ad assisterlo senza interruzione nei suoi ultimi giorni di viat la moglie e la figlia. Antonio Barbagli era un personaggi molto conosciuto nel mondo dello sport. Da sempre appassionato di pallavolo, aveva seguito le vicende di questo sport in campo maschile ma soprattutto in quello femminile.

E’ stato dirigente del Volley Saione e testimone diretto della storica promozione delle sue ragazze in serie C nell’anno 2013. Su Facebook numerose le testimonianze di cordoglio alla famiglia, in primis la società del Volley Arezzo che ha manifestato vicinanza. Adesso si attende solo l’ultimo verdetto.