Mille bidelli per otto posti: folla alla Severi, chiamati i vigili scattano le multe

Calca paurosa, identificati quelli senza mascherina. Arrivi anche da Napoli in piena notte. In palio solo assunzioni in genere fatte via mail. Addio alle distanze minime

La folla di aspiranti

La folla di aspiranti

Arezzo, 20 settembre 2020 - E’ scesa dal treno all’una, tirandosi dietro il trolley nell’appiccicosa notte aretina. E ha guadagnato un albergo, che di questi tempi non si fanno certo problemi ad accettare i clienti anche alle ore piccole. E alle 9 era con tutti gli altri, fuori dell’ex teatro Mecenate. «Pensavo di essere su Scherzi a Parte» racconta un’altra precaria, scusandosi di non avere il coraggio di dare il suo nome. Su Scherzi a parte o su uno di quei film sul sogno americano alla Frank Capra, se non fosse che alla fine i più tornano a casa con la coda tra le gambe, il trolley vuoto e senza lavoro.

In palio appena otto posti: sei per collaboratori scolastici «Covid», una piccola parte di quelle assunzioni che rinforzeranno gli organici per affrontare meglio l’emergenza. Alla Severi ne toccano sei: più due sostituzioni lunghe per malattia. Assunzioni che i più fanno via mail: convocano una trentina di aspiranti e poi magari altri trenta nel caso in cui le prime chiamate non bastassero a coprire i posti vacanti.

Alla Severi hanno preferito la convocazione in presenza e di massa. Mille persone almeno, secondo i precari molte di più. Severi che si è riguadagnata da poche settimane il teatro Mecenate, nato come auditorium della scuola e poi virato a luogo di spettacolo. Ed è lì che i precari sono stati convogliati. Solo che è un teatro in tutto da circa 400 persone, molte meno di quelle attualmente consentite e dei precari arrivati in forze.

La preside è appena arrivata, di freschissima nomina, e probabilmente si è ritrovata anche lei di fronte al fatto compiuto. Ingestibile di questi tempi. Mille sono gli spettatori che di qui a poco dovrebbero essere ammessi negli stadi, figuriamoci in un teatro solo. Da alcuni precari è partita la richiesta di aiuto a carabinieri e vigili urbani. Che sono arrivati in forze, per capire cosa stesse succedendo.

Quasi sotto traccia, anche se alcuni sindacalisti pare avessero mandato un allerta: ma non era una convocazione del provveditorato, solo quella di una scuola. La polizia municipale ha identificato chi non era provvisto di mascherina. Inevitabili multe, pesanti per chi magari si muove da Napoli per guadagnare un posto di lavoro. «Io avevo due mascherine, le ho messe tutte e due» spiega la nostra amica precaria.

D’altra parte, commenta, di questi tempi non puoi rinunciare ad un’occasione di lavoro, pur remota. «Però ti auguri sempre che le cose vengano organizzate in maniera logica e non creando dei pericoli». La vera sorpresa è l’ingresso nel teatro. «Quando ci hanno fatto entrare non credevo ai miei occhi: e tutto per rispondere presente alla chiamata e firmare un foglio.

I posti sono andati via a razzo, e non poteva essere altrimenti. Tanto che i vigili non hanno avuto neanche bisogno di interrompere la procedura per allentare la ressa. A quel punto chi doveva avere aveva avuto e gli altri hanno ripreso mestamente la via di casa. O quella della Stazione, trascinandosi il trolley degno di miglior causa.