
Micio gettato nel bidone dei rifiuti: "Disidratato e in gravi condizioni"
di Luca Amodio
Chissà da quanto tempo era stivato in quella scatola gettata in mezzo alla spazzatura. Sta di fatto che il gattino trovato nel bidone dell’indifferenziata a Pergo, nel Cortonese, è in gravissime condizioni.
Stando all’ultimo aggiornamento di ieri sera, il micetto è disidratato e la sua temperatura corporea è bassissima. Insomma: lotta per la vita. La notizia è stata diffusa ieri mattina sui social da Casa Mauu, associazione animalista nata per aiutare i mici della Valdichiana.
A fare la brutta scoperta - racconta Casa Mauu sui social - è stato un ragazzo che stava camminando nelle zone di Pergo.
Il giovane mentre stava andando a buttare la spazzatura ha sentito alcuni miagolii e un pianto disperato che proveniva dal bidone. Quando ha aperto il cassonetto si è ritrovato davanti la brutta sorpresa: un gattino chiuso nel sacco dell’immondizia.
Vivo ma fortemente disidratato: stordito e confuso. Tutta la scena è stata documentata in un video che è stato pubblicato sulla pagina facebook dell’asociazione.
Le sue condizioni sono sembrate subito critiche a chi ha fatto la scoperta e per questo il ragazzo ha chiamato il recupero animali, che spiega casa Mauu nel post, per le nostre zone è il canile sanitario di Torrita. Così il micio è stato trasportato alla clinica convenzionata di Montepulciano.
Casa Mauu tramite i suoi canali social ha raccontato la vicenda e si è detta pronta a denunciare l’episodio alle forze dell’ordine. "Ci sono speranze - ci dice Elisabetta Piciotti, presidente dell’associazione Casa Mauu Aps che opera sul territorio della Valdichiana - se si salva ce ne faremo carico noi ma non è ammissibile che nel 2024 ci siano delle persone che compiano atti così crudeli nei confronti di un essere vivente".
Non è la prima volta che succede.
Anno scorso otto cuccioli di cane vennero picchiati allo sfinimento e lasciati morire in un bidone della spazzatura, poco lontano dal Canile di Ossaia.
Il responsabile venne poi individuato e denunciato grazie al test del Dna effettuato dalla Asl e chiesto dal Comune di Cortona. Anche stavolta l’episodio ha sollevato rabbia e indignazione nella comunità cortonese che ha commentato il post esprimendo dispiacere e solidarietà all’associazione impegnatissima nella tutela dei gattini della vallata del clanis.