ALBERTO PIERINI
Cronaca

Mattarella in elicottero a Moggiona Rimarrà due ore nella foresta sacra per ricordare il Codice di Camaldoli

Presidente atteso il 21 luglio, l’ultimo tratto in auto al monastero. Convegno a 80 anni dal documento storico. Si tratterrà dalle 16 alle 18: tra gli ospiti anche il presidente della Cei Zuppi. Quei giorni con Fanfani e La Pira.

Mattarella in elicottero a Moggiona Rimarrà due ore nella foresta sacra per ricordare il Codice di Camaldoli

di Alberto Pierini

Il fruscio di un elicottero sta per sorvolare la foresta di Camaldoli. Lei, la foresta sacra, parte integrante della fede e della vocazione benedettina. L’uomo del Quirinale ritaglia due ore della sua estate per salire al monte. Sergio Mattarella è atteso al monastero venerdì 21 luglio.

L’evento è di quelli che si incastrano nella storia. Un po’ perché si tratta dell’ospite più prestigioso dopo la visita di Giovanni Paolo II. Un po’ perché è una giornata che alla storia dà del tu. Al centro gli 80 anni del Codice di Camaldoli. Tanti ne sono passati da un altro luglio, quello del 1943. Sul monastero, negli stessi spazi nei quali si affaccerà Mattarella, una cinquantina di intellettuali cattolici neofascisti provavano a rimettere in piedi le basi del Paese. In un anno ancora tutto in salita. Non a caso fu tutto organizzato quasi in maschera: l’apparenza era quella di una settimana sociale o di lezione teologica per laici. Per non far insospettire il regime, mentre in realtà lì dentro si discuteva della ripartenza proprio in vista del dopo regime.

Un periodo che andò dal 18 al 24 luglio del 1943. Protagonisti, sotto l’ispirazione del cardinal Montini e futuro Paolo VI, personaggi che avrebbero fatto la storia della repubblica. Le basi della Democrazia Cristiana e quelle del cattolicesimo democratico.

I nomi? Tanti. Da Giorgio La Pira ad Amintore Fanfani, da Taviani a Vanoni, da Gonella a Capograssi e Saraceno. Ma con l’occhio attento anche di De Gasperi e Moro. Per una settimana i saloni del monastero si trasformarono in un laboratorio: stato, famiglia, educazione, lavoro, vita internazionale. E gli effetti si trasferirono anche nel lavoro costituente.

Ora l’anniversario e il convegno. Una tre giorni gitta di appuntamenti. Con al centro la visita del Capo dello Stato.

"Abbiamo avuto la conferma dal Quirinale – racconta il guardiano Matteo Ferrari, biblista affermato – e il presidente sarà con noi per circa due ore". Due ore d’estate: dalle 16 alle 18 di quel 21 luglio. L’iter esatto sarà definito nei prossimi giorni. Sul monte della fede bocche cucite ma è chiaro che queste visite sono sempre precedute dalla macchina presidenziale per stabilirne tutti i dettagli.

La linea dovrebbe essere quella seguita da Giovanni Paolo II: era il 17 settembre del 1993. Ed è come se le ricorrenze si inseguissero tra gli alberi monumentali della foresta. Gli 80 anni del Codice e i trenta dall’arrivo del Pontefice che avrebbe lasciato un’impronta profonda nella storia della chiesa.

L’elicottero, secondo le previsioni, dovrebbe atterrare a Moggiona. E da qui il presidente, come allora il Papa, essere accompagnato in macchina fino al monastero. Non si esclude però neanche l’ipotesi di un atterraggio direttamente nel piazzale esterno dell’eremo, sorta di asse tra le due spiritualità camaldolesi. Il cuore dell’appuntamento resterà però il monastero.

I lavori si svolgeranno nella Sala del Landino, lo spazio di tutti i confronti e i convegni di maggior prestigio. Ed è altrettanto chiaro che almeno una camera sarà riservata dall’accoglienza nel monastero per consentire al presidente di rinfrescarsi. Con lui sarà protagonista della giornata dell’esordio del convegno anche Matteo Maria Zuppi, il presidente della Cei. Pochi giorni fa protagonista a Rondine e già di ritorno da queste parti. E del resto la Cei affianca la comunità monastica di Camaldoli e la Cet, la conferenza episcopale toscana.

A guidare i lavori sarà personalmente il Vescovo Andrea Migliavacca, anche nelle vesti di presidente del comitato scientifico del convegno. Da Camaldoli era partita la sua avventura aretina. A Camaldoli punterà l’orecchio per avvertire il fruscio di un elicottero.