Ma il gioco d’azzardo resiste al virus

Il dato di chi rischia tutto resta alto: più uomini che donne e quasi tutti sposati Il fronte dei pensionati

L’aumento dei luoghi e dell’offerta dei giochi leciti (slot machine, gratta-e-vinci, lotto, superenalotto), la possibilità di giocare da casa on line, la progressiva differenziazione nella tipologia dei giochi, la pubblicità che veicola messaggi illusori e la stessa crisi economica sono tutti fattori che hanno portato negli ultimi venti anni ad un aumento della spesa in azzardo in Italia e alla trasformazione del gioco d’azzardo in comportamento di massa. Per questo e per riflettere sugli effetti che il lockdown ha avuto sui comportamenti di gioco negli utenti in trattamento, parte un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla dipendenza da gioco d’azzardo strutturato in quattro incontri su piattaforma digitale. Il SerD di Arezzo, con l’associazione di volontariato Mirimettoingioco, organizza "Il martedì alle 18. Parliamo di dipendenza e gioco d’azzardo". Gli incontri partono oggi e i prossimi: il 4, l’11 e il 25 agosto. Scopo dell’iniziativa è di creare un percorso partecipativo che coinvolga la comunità, giocatori, familiari, operatori del servizio pubblico e del territorio, volontariato e popolazione in generale, per riflettere sulle dipendenze da comportamento: come nascono, come si curano e quale contributo può dare la famiglia nel trattamento.

Proporzionalmente all’aumento dei giocatori d’azzardo sono aumentati coloro che sviluppano una vera e propria malattia. Nella provincia di Arezzo, nel 2019 gli utenti in carico sono stati complessivamente 250.

La prevalenza è maschile e rappresenta ben il 78% (età media 41 anni) mentre le donne sono il 22% (età media di 50 anni), dato che viene spiegato con il fatto che le donne iniziano a giocare più tardi. Tra i giocatori maschi in trattamento, prevalgono i coniugati o conviventi, in possesso della licenza media inferiore e lavoratori dipendenti, mentre tra le donne c’è da sottolineare la presenza significativa di giocatrici pensionate, disoccupate o sottoccupate. Sia per le donne che per gli uomini, il gioco preferito sono le slot-machine.