LUCIA BIGOZZI
Cronaca

La piazza Eurochocolate. Maxi stand sotto al Comune

Il colosso di Perugia ha aperto il padiglione: scatta subito l’assalto dei turisti. Gli artigiani lanciano il fronte nel chiostro in via dei Pileati. Il film del 1910.

Un Pinocchio gigante accoglie i visitatori nel mondo di Eurochocolate

Un Pinocchio gigante accoglie i visitatori nel mondo di Eurochocolate

Un bacio al cioccolato suggella l’armonia tra Arezzo e Perugia. Lì dove non rotola il pallone e regnano le tavolette, le grandi rivali nel calcio abbassano le armi e alzano il livello di dolcezza. Da ieri è aperto il maxi-tendone di Eurochocolate. Ingresso dal lato di via Ricasoli, percorso interno tra fiumi di cacao e le casse che già di mattina cantavano. Eurochocolate ce l’ha fatta. Da anni si parlava con insistenza di un suo sbarco nel Mercato Internazionale ma alla fine l’unico traguardo raggiunto fu un’intesa sulle date, per evitare di calpestarsi i piedi, sia pur di cioccolato. Ma il gigante umbro non ha retto alle notizie dell’assalto alla Città del Natale e ha scelto la linea più logica, conquistarsi uno spazio al sole. Fino a dieci giorni fa lo aveva trovato nel chiostro della biblioteca, ora campeggia sotto il Comune, in piazza della Libertà.

Il paese dei balocchi punta su un registro sospeso tra la favola e l’ironia, ma di fatto disegna un mondo interamente di cioccolato. Tutti i tagli di pasta, dagli strozzapreti (incuranti del passaggio del Vescovo all’esterno) ai rigatoni, dalle penne ai pici. Poi cravatte da uomo, scarpe con i tacchi stile Cenerentola da donna, hamburger al latte o fondenti, chocopizze di tutti i sapori, dalla diavola alla margherita. C’è perfino un decalogo, proprio di fronte agli strozzapreti. "Non avere altra passione all’infuori di me"" è il primo comandamento. L’inizio di un viaggio sul quale decine di Pinocchi, nel nome del tandem con la favola, marcano il territorio. Chi entra lo fa per curiosità, chi esce lo fa carico di buste. Comprese le tavolette personalizzate: incidono sopra il tuo nome o quello dell’anima gemella. A dispetto delle stagioni, ci sono perfino le uova da consumare ora e non a Pasqua; kit da lavoro, sormontato dalla classica scritta: "Che cazzuola fai?". Viaggio giocoso.

La new entry della Città di Natale si gioca subito tutte le sue carte troneggiando davanti alla cometa del Duomo e a due passi sia dal villaggio tirolese che da quello aretino del Prato. In mezzo anche gli artigiani prendono posizione, allestendo sia il chiostro della biblioteca che l’interno, tra oggettistica e gastronomia. Mentre al Mumec Fausto Casi scalda le cineprese per mostrare il primo filmato sul Natale, realizzato nel 1910 e dal titolo: "Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo e adorazione dei Magi" . E a ben guardare, non sai più quale decalogo domini, se il vero peccato sia come sempre desiderare la roba d’altri o in perfetto stile natalizio desiderare la tavoletta d’altri, rigorosamente di cioccolatoi. Qui tutto è possibile. Mentre dalla mattina i tirolesi ripartono con i loro affari dopo la folla incredibile di domenica, e dalle 14 anche quelli del Prato: all’ombra della ruota panoramica che sorvola il mondo al contrario del Natale. Nell’incertezza tutti onorano il padre e la madre che li portano alla festa ma anche il latte e il fondente, forti della nuova "fede" che appende le tavole della legge fuori dal Comune.