REDAZIONE AREZZO

La Fiera infila un'edizione record: due giorni da incorniciare, 30 mila presenze. Tra i vip Andrea Occhipinti

L'attore e produttore ha fatto diversi acquisti in Piazza Grande. Tra i presenti l'avvocato dei marò Carlo Sica. Tanti stranieri, buon ritorno di turisti da Roma LE IMMAGINI DI UN SABATO DA PIENONE

Andrea Occhipinti

Arezzo, 3 maggio 2015 - "Oggi Fiera Antiquaria": i display elettronici alle porte di Arezzo indicano la data calda per il turismo aretino. Ma l'evento si tocca con mano. Perché la Fiera di maggio sfrutta la scia delle Fiere di primavera, infila il mese e il ponte giusto e strappa un'edizione di successo che permette alla manifestazione di riprendere fiato.

E con l'occasione si riaffacciano anche i vip. In testa Andrea Occhipinti: attore per una vita ma da dieci anni uno dei principali produttori e protagonisti del cinema italiano, essendo alla guida della "Lucky Red". E' arrivato, ha comprato una madia e degli splendidi lampadari. Con la sicurezza di chi forse già conosceva il nostro super evento. Un altro personaggio intercettato è Carlo Sica, avvocato dello Stato, con via via vari incarichi governativi e tra l'altro il legale che segue la vicenda travagiata dei marò, i fucilieri di marina arrestati in India.

La domenica non è all'altezza del sabato ma è comunque una giornata che incornicia la manifestazione e la inserisce nell'album delle edizioni da mandare a mente. Da ricordare nelle lunghe serate d'inverno, quando il pubblico sarà agli sgoccioli e ogni confronto sarà con questa edizione di maggio. Trentamila presenze, un record che da mesi e mesi non era stato toccato.

Fin dalle prime ore del sabato il dato era statoè evidente: parcheggi strapieni ai tre lati che contano (Cadorna, Eden, via Pietri), un flusso continuo di arrivi su via Guido Monaco, che ormai è l'ingresso più gettonato alla rassegna. E in parallelo una bella coda di spuntisti (circa 70) per aggiudicarsi i posti vuoti.

Quasi tutti ce la fanno ed è il segno che i posti vuoti ci sono: qualcuno probabilmente dopo la ripartenza del Durc, le "forche caudine" tributarie che hanno ricominciato dai primi di aprile a dispiegare i loro effetti.

Una Fiera grossa o se preferite Grande mutuandone il nome dalla sua piazza più bella. Una forte presenza di pubblico: anche straniero e tra gli italiani oltre al resto della Toscana un discreto ritorno di romani, chissà se finalmente stanchi di sfamare la loro fame di antiquariato a Pissignano.

E' il mese forte della Fiera o se preferite la stagione forte, la primavera, la stagione dei ponti. Una risorsa che andrebbe rafforzata anche cogliendo al volo la possibilità di prolungamenti quando il calendario li consenta. E che andrebbe completata con un lavoro forte sui mesi deboli e che pure nel bilancio dell'evento alla fine pesano parecchio.

Gli affari? Difficili da monitorare come sempre e certo schizofrenici: c'è chi fa il pieno e chi resta a bocca asciutta. In generale stavolta è una voce che si rimette in movimento per più di un espositore ed è già molto. Sicuri gli affari dell'indotto: ristoranti, trattorie, bar, gastronomie. Ai lati di una festa che quando è festa lo è per tutti.