REDAZIONE AREZZO

Israele, il piano sicurezza. Vertice sugli obiettivi a rischio

Il prefetto De Luca rafforza le misure di sicurezza in città e in provincia. Da Camaldoli l’appello del cardinale Parolin: "Preghiamo per la pace".

Israele, il piano sicurezza. Vertice sugli obiettivi a rischio

L’attacco lanciato contro lo Stato ebraico da Hamas sta "mettendo ancora più in pericolo le fragili speranze di pace che sembravano delinearsi all’orizzonte anche con l’accordo con l’Arabia Saudita". Sale dall’eremo di Camaldoli la riflessione, accorata del Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin.

Nelle stesse ore, in città, il prefetto Maddalena De Luca riuniva il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e disponeva il rafforzamento delle misure di sorveglianza sugli obiettivi sensibili collegati a Israele. In città e nel resto della provincia non ci sono sinagoghe e tuttavia l’azione di tutela messa in campo dal prefetto e che impegnerà le forze dell’ordine serve a ribadire il muro contro il terrore, garantire la sicurezza, predisporre un piano operativo che ha pure un e effetto deterrente e una funzione preventiva, sopratutto nei confronti di possibili azioni in chiave anti-semita. Vale per Arezzo, come per tutte le città italiane, secondo le indicazioni del Viminale.

Da Camaldoli, Parolin rilancia l’appello a fermare la violenza, nel solco di quello che nelle stesse ore da Piazza San Pietro fa papa Francesco, all’Angelus.

Perchè, ragiona il cardinale, anche in Medio Oriente, così come in Ucraina, "gli sforzi diplomatici non sembrano avere risultati". E per questo "dobbiamo unirci tutti in una preghiera corale per la pace". In questo momento il primo pensiero è "a quanto sta succedendo in Israele e in Palestina, nella striscia di Gaza", scandisce Parolin che non a caso richiama l’appello del pontefice rivolto a tutti i governi del mondo affinchè si fermi la violenza e non prevalgano la logica del conflitto, le armi, la guerra.

Da Camaldoli, ancora una volta, si leva la sollecitazione alla concordia tra i popoli perchè "questi eventi stanno mettendo ancora più in pericolo le fragili speranze di pace che sembravano delinearsi all’orizzonte anche con l’accordo con l’Arabia Saudita". Per il Segretario di Stato Vaticano "al di là degli sforzi diplomatici che non sembrano avere risultati - lo dico anche in riferimento alla guerra in Ucraina - dobbiamo unirci tutti in una preghiera corale per la pace".

Nella domenica in cui israeliani e palestinesi aggiornano il conto dei morti, da Camaldoli si cerca di costruire un ponte di pace. Anche se tutto pare precipitare.

Lucia Bigozzi