Claudio Roselli
Cronaca

Quattro giovani morti nell’auto contro un pilone, ex sindaco a giudizio come tecnico per omicidio stradale

Lo ha stabilito il Gup. I familiari dei quattro giovani scomparsi hanno chiesto tre milioni di euro di risarcimento

Il luogo dove si verificò l’incidente

Il luogo dove si verificò l’incidente

M onterchi (Arezzo), 29 gennaio 2025 – Rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio stradale: così ieri mattina il Gup del Tribunale di Perugia, Natalia Giubilei, accogliendo la richiesta del pm Patrizia Mattei, ha stabilito sul conto dei due funzionari del servizio lavori pubblici e patrimonio del Comune di San Giustino Umbro in relazione al tragico incidente avvenuto nella notte fra il 2 e il 3 dicembre 2022, nel quale persero la vita quattro giovani altotiberini, tre 22enni di Città di Castello e una ragazza di 17 anni residente a Monte Santa Maria Tiberina.

Gli imputati sono Massimo Boncompagni, 72 anni e sindaco di Monterchi dal 2004 al 2014 (in pensione dal 2020) e l’attuale responsabile, Marco Giorgis di 65. Entrambi finiscono ora a processo, con la prima udienza fissata per le 9 di martedì 22 aprile prossimo; le responsabilità loro attribuite sono quelle di negligenza, imprudenza e imperizia, non avendo provveduto al ripristino del guard-rail nel preciso punto (il pilone del ponte sulla ex 3 bis in località Altomare, alle porte di San Giustino) in cui si è andata a schiantare la Fiat Punto con a bordo le quattro vittime.

La precedente barriera era stata divelta in un altro sinistro, datato 1° aprile 2018 (di qui il coinvolgimento di Boncompagni, ancora dipendente comunale) e l’assenza di essa – a parere del pm – avrebbe concorso a causare la morte della conducente Natasha Baldacci, dei coetanei Nico Dolfi e Gabriele Marghi e della minorenne Luana Ballini, mentre erano diretti verso Sansepolcro. La giovane al volante aveva perso il controllo dell’auto che, probabilmente per l’asfalto reso viscido dalla pioggia, era finita con le ruote di destra sulla banchina in terra battuta e all’interno del canale di regimentazione delle acque, privo di mezzi di protezione, terminando la propria corsa contro il muro di cemento armato del pilone. È stata respinta l’istanza di non luogo a procedere presentata dai legali dei due funzionari, gli avvocati Luca Fanfani e Vittorio Betti; esclusa dal procedimento la compagnia assicurativa della Punto, mentre rimane dentro quella del Comune di San Giustino. I familiari dei ragazzi deceduti hanno chiesto tre milioni di euro di risarcimento.