LUCA AMODIO
Cronaca

Scontro fatale con un furgone, padre di famiglia muore in moto. Chi era la vittima

Mattinata drammatica in occasione della celebrazione della Repubblica. Sono risultati inutili i tentativi di salvare la vita a Giovanni Mearini, 52 anni. Lo scontro fatale alla rotatoria fra via Buonconte da Montefeltro e via Linoli

La moto sulla quale è morto Giovanni Mearini, alle sue spalle il Pegaso

La moto sulla quale è morto Giovanni Mearini, alle sue spalle il Pegaso

Arezzo, 2 giugno 2025 – Un velo di tristezza avvolge Arezzo, una città ferita nel cuore, proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto celebrare la Repubblica. Il 2 giugno si è trasformato in una data segnata da un lutto inaspettato e doloroso. Giovanni Mearini, 52 anni, ha perso la vita in un tragico incidente stradale intorno alle 8,20 di oggi, 2 giugno, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità aretina e un dolore palpabile nei cuori di chi lo conosceva e amava. In via Buonconte da Montefeltro, all’incrocio con via Linoli, nella zona di Catona, la vita di Mearini, padre di due figli minorenni, si è interrotta bruscamente. Era in sella alla sua moto, una passione che per molti rappresenta libertà e avventura, ma che per lui si è trasformata in un tragico destino. Lo scontro con un furgone è stato violento, un impatto che ha spezzato non solo la sua vita, ma anche i sogni e le speranze di chi gli voleva bene.

I soccorritori del 118 sono arrivati rapidamente sul luogo dell’incidente e hanno lottato con tutte le loro forze, tentando disperatamente di rianimare Giovanni. L’auto infermierizzata, il defibrillatore, e persino l’elisoccorso Pegaso sono stati mobilitati nel tentativo di salvargli la vita. Ma, nonostante gli sforzi eroici dei soccorritori, era troppo tardi. Giovanni era in arresto cardiaco e il suo cuore non ha ripreso a battere, lasciando dietro di sé solo lacrime e dolore.

Un attimo prima era lì, in sella alla sua moto, pronto a vivere una giornata di festa. Un attimo dopo, era a terra, vittima di un destino crudele. La sua corsa si è fermata sull’asfalto, in una mattinata che avrebbe dovuto essere di celebrazione, una mattina in cui la città si preparava a festeggiare la Repubblica. Invece, il silenzio e lo sgomento hanno preso il posto dei festeggiamenti, e una nube di tristezza ha avvolto Arezzo.

L’incidente di Giovanni Mearini è ancora oggetto di indagine. Le prime ricostruzioni suggeriscono che la moto abbia svoltato da via Linoli verso via Montefeltro, proprio mentre sopraggiungeva il furgone diretto verso Tregozzano. La collisione è avvenuta nei pressi della rotatoria, un punto cruciale della zona. Saranno i rilievi della polizia municipale, le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze a chiarire con precisione la dinamica dell’incidente.

Una cosa è certa: un altro uomo ha perso la vita sulle strade, un motociclista, una categoria particolarmente vulnerabile, specialmente con l’arrivo della bella stagione e l’aumento del traffico di motocicli. Le statistiche parlano chiaro, ma dietro i numeri ci sono storie, vite spezzate e famiglie distrutte. Giovanni era uno di loro, un uomo che amava la sua moto e che amava la vita. E ora non c’è più.

Gli atti dell’incidente saranno trasmessi alla procura, dove verrà aperto un fascicolo per omicidio stradale. Questo tragico evento si aggiunge ad altri incidenti mortali avvenuti recentemente nella zona, sollevando interrogativi sulla sicurezza stradale e sulla necessità di misure più efficaci per proteggere i motociclisti e tutti gli utenti della strada.

Arezzo piange la perdita di Giovanni Mearini, un uomo che non tornerà più a casa. Restano le salme, i rilievi, i fiori deposti sul luogo dell’incidente, e soprattutto la rabbia e il dolore di chi chiede che qualcosa cambi.

La rabbia di chi non vuole più assistere a queste tragedie, di chi non vuole più vedere vite spezzate sull’asfalto. Arezzo chiede giustizia, chiede sicurezza, chiede che il dolore di oggi si trasformi in un impegno concreto per un futuro in cui le strade siano più sicure per tutti.