Il sindaco: "In ospedale mancano i medici"

L’allarme del primo cittadino Vagnoli dopo l’interrogazione in Regione di Fdi sul rischio guardia medica solo fino a mezzanotte

Migration

Cresce la preoccupazione da parte di cittadini e amministratori per l’Ospedale del Casentino, sotto organico già dal 2009, con i reparti di medicina e chirurgia uniti in fase di pandemia e che pare resteranno tali fino a settembre, oltre al primario di chirurgia che andrà in pensione a fine giugno ed altri servizi in bilico. Tutto ciò quando sta per iniziare la stagione estiva che vede i borghi del Casentino ripopolarsi, tra proprietari di seconde case e turisti, anche grazie al volano dei luoghi di culto e del Parco nazionale.

"Come Presidente dell’articolazione zonale dei sindaci sulla sanità, passi importanti sul fronte della mancanza di medici ospedalieri, soprattutto per il pronto soccorso" – commenta Filippo Vagnoli, a lato di una considerazione positiva sulle nomine dei cosiddetti “primariati”. “L’inizio del percorso di nomina dei dirigenti delle unità funzionali della sanità del territorio è una buona notizia che ci sostiene nel lavoro fatto anche come sindaci. Ci auguriamo che presto attivino quindi le nomine.

Tuttavia la cosa che ci preoccupa molto è la mancanza di medici nell’ospedale di vallata. Non possiamo più permetterci questa situazione di stallo. È necessaria un’immediata attivazione dei concorsi per portare nuove leve all’interno del nostro ospedale che soffre da troppo tempo di questo problema”- incalza Vagnoli. “I servizi socio-sanitari rappresentano una delle prerogative più importanti per la sopravvivenza delle aree interne". Dello stesso avviso anche consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri che ieri, 8 giugno, ha depositato un’interrogazione sul paventato rischio che sia tolta l’automedica e sulla limitazione del servizio di guardia medica, oltre alla sofferenza del reparto di rianimazione. "Per far fronte alla mancanza di dottori, l’automedica non dovrebbe più avere il medico a bordo, come prevede il nuovo piano regionale, e sarebbe costretta ad uscire con il solo infermiere sui codici di emergenza, con il servizio affiancato dall’ambulanza infermierizzata di Stia - denuncia Veneri - Si pensa poi di limitare il servizio di guardia medica fino alla mezzanotte. Di fatto ci ritroviamo con un ospedale che sarà ulteriormente depotenziato. Si parla spesso di valorizzare le aree interne, ma la politica regionale va anche contro le direttive del Pnrr che punta, invece, a migliorare la qualità della sanità e della vita delle aree marginali e disagiate".